Infiniti diesel

A questo punto sembra che Infiniti in Europa voglia fare sul serio. Dopo essere arrivata ufficialmente poco più di 12 mesi fa, il brand di lusso orbitante nella galassia Nissan-Renault mette mano ad uno dei suoi prodotti più popolari - l'FX - proponendolo in una inedita veste turbodiesel.

Un fattore determinante, in particolar modo in stati come quelli Europei dove la verde costa casa e l'autonomia con un pieno non può certamente essere un parametro secondario: ecco quindi spiegato il perchè di un debutto così "clamoroso", visto e considerato che dal 1989 (anno di fondazione del brand) ad oggi non era mai stata ospitata una unità a gasolio sotto al cofano di una Infiniti.

Un debutto, dunque, molto interessante: la nuova motorizzazione V9X, infatti è un 6 cilindri disposti a V, con un angolo compreso tra le bancate di 65°. Un motore moderno, caratterizzato da una cilindrata di 2.993 cc., una potenza massima di 238 CV ed una coppia motrice di 550 Nm a 1.750 giri.

Alimentato per mezzo di un sistema common rail di ultima generazione, il nuovo motore vanta la distribuzione a doppio albero a camme in testa a comando delle quattro valvole. Unica pecca, a voler essere pignoli, è il basamento in ghisa, più pesante rispetto all'alluminio ormai divenuto di uso comune.

La nuova unità è abbinata al cambio automatico squenziale a sette rapporti e verrà utilizzata sui modelli EX30d, FX30d e M30d.

In tema di prestazioni, EX30d accelera da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi mentre FX30d in 8,3. Le emissioni di CO2 sono di 224 g/km per la EX - con un consumi combinato di 8,4 l/100 km - mentre per la FX si sale a 240 g/km e 9,0 l/100 km.