Ineos: meno male che c'è l'Italia a salvarci, dice la boss Lynn Calder

Sembra impossibile per una Casa auto doversi fermare perché mancano i sedili, eppure è proprio quello che è successo a Ineos ad Hambach (Francia) perché il fallimento della tedesca Recaro aveva interrotto le consegne, e non è semplice trovare un nuovo fornitore a breve termine. Ci ha pensato la Proma Group italiana e ora la CEO Lynn Calder di Ineos ha pubblicamente voluto ringraziare l'azienda casertana perché ""Siamo sulla buona strada per ricevere di nuovo i sedili all'inizio di gennaio 2025 e i Grenadier e i Quartermaster e ricominceranno a uscire dalla linea di produzione qualche giorno dopo".

Proma Group ha messo in piedi un piano "di emergenza" per riprendere immediatamente le forniture al marchio britannico sfruttando lo stabilimento di Casellette, vicino Torino, "salvando" la produzione che aveva visto anche uno sciopero dei 1.000 dipendenti della fabbrica di Hambach. I sedili che avranno le Ineos saranno del tutto uguali a quelli che riceveva da Recaro e manterranno il prestigioso nome che è da sempre stato legato all'automobilismo sportivo e di lusso. e la sede vicino a Stoccarda non verrà chiusa ma, al contrario, molti ex dipendenti della Recaro manterranno il lavoro. Un buon esempio di come gestire una pesante crisi economica che sta portando al fallimento varie aziende di componentistica e di servizi.