Indagini diesel, PSA si difende

Indagini diesel, PSA si difende
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PSA ha diramato un comunicato stampa nel quale spiega i motivi della perquisizione da parte delle Forze dell'Ordine della sede di Parigi
22 aprile 2016

Nell’ambito delle inchieste effettuate attualmente sulle emissioni inquinanti nel settore automobilistico, il Gruppo PSA è stato oggetto di una operazione di visita e di confisca da  parte della DGCCRF (Direzione Generale della Concorrenza, dei Consumi e della Repressione  delle Frodi francese). 

Il Gruppo PSA conferma la conformità dei suoi veicoli in materia di emissioni inquinanti in tutti i paesi in cui opera. Fiducioso nelle sue tecnologie, il Gruppo PSA collabora appieno con le  autorità competenti. 

Peraltro, il Gruppo PSA ricorda l’efficacia del sistema di post-trattamento «BlueHDI »,  composto dalla Selective Catalytic Reduction (SCR) posizionata a monte del filtro attivo  antiparticolato (FAP), che permette di trattare gli ossidi di azoto (NOx) emessi dai motori diesel. 

Questa tecnologia è stata adottata progressivamente, dalla fine del 2013, su tutti i veicoli Euro  6 del Gruppo. 

A partire da novembre 2015, il Gruppo PSA ha deciso di adottare un approccio di trasparenza  nei confronti dei suoi clienti, pubblicando i risultati dei consumi dei suoi veicoli in condizioni di  utilizzo reale, derivati da un protocollo di test definito con le ONG Transport & Environment  (T&E) e France Nature Environnement (FNE), che sono state oggetto di audit da parte di Bureau Veritas.

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