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Andiamoci piano perché non si scherza ma, secondo quanto riporta il magazine tedesco Handelsblatt, c’è di che pensare male, oltre lo scandalo dieselgate. Una spiegazione, una ragione, certo una giustificazione che interpreti la cosa sarà data, ma intanto suona parecchio male anche il solo ipotizzare che, forse per accattivare la clientela asiatica del made in Germany, potrebbero essere state incrementate le vetture in uscita dalla Vecchia Europa per mercati come Cina, Giappone o Taiwan (dove esiste anche un assemblaggio locale, ndr).
Il cosiddetto VIN (numero telaio, univoco alla vettura) utilizzato più di una volta per auto che finiscono in Asia? Assurdo, da parte di un costruttore come Audi, ma questo è quanto presume chi a livello di indagine giornalistica si è occupato della cosa, conseguente a dei controlli per lo scandalo delle emissioni diesel, senza che azienda o autorità di Monaco (incaricate della pratica) abbiano sinora confermato nulla in merito.