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Diminuiscono gli incidenti mortali sulle strade italiane: le vittime nel 2016 sono state 3.283, contro i 3.428 del 2015. Si tratta di un calo del -4,2%. Il numero totale di incidenti, però, è aumentato (175.791 rispetto ai 174.539 dell'anno precedente: +0,7%), così come l'ammontare dei feriti lievi (+ 0,9%) e di quelli gravi (+9%). È quanto emerge dal rapporto annuale ACI-ISTAT, i cui risultati sono stati pubblicati in anticipo rispetto al solito, per supportare la pianificazione degli interventi di sicurezza alla vigilia dell'esodo estivo.
Dopotutto, l'estate si conferma tra i momenti più pericolosi dell'anno: è luglio a vantare il maggior numero di incidenti in tutti gli ambiti stradali (16.981) e si registra il numero di vittime più alto (367) . Seguono maggio e giugno con 12.072 e 11.704 incidenti sulle strade urbane; 4.074 e 4.036 su quelle extraurbane, agosto per le strade urbane (150), e agosto e giugno per quelle extraurbane (188 e 182). A livello di orario, invece, il momento più critico è la notte, in cui si registrano il 13% degli incidenti e circa il 25% dei morti; nelle ore serali del venerdì e del sabato si rischia di più.
Dal punto di vista demografico, la fascia d’età più a rischio resta quella dei giovani tra 20 e 24 anni (260 morti), seguono 25-29 e 45-49 per gli uomini (194 e 195) e 75-79 per le donne (62). Da segnalare anche un dato particolarmente negativo, l'aumento delle vittime tra i bambini da 0 a 14 anni (+ 25,6%); in crescita anche i morti nella fascia d'età oltre i 90 anni (72: +20%).
L'aumento delle vittime ha interessato in particolare i ciclomotoristi (116: +10,5%) e i ciclisti (275: +9,6%). Gli utenti vulnerabili della strada - pedoni e due ruote - rappresentano quasi il 50% dei decessi, 1.618 su 3.283. 1470 sono le vittime tra conducenti e passeggeri di autovetture (+0,1%). Calano i morti tra i motociclisti (15%) e tra i pedoni (- 5,3%). In diminuzione anche le vittime (- 10,2%) e i feriti (-0,4%) in autostrada.
Distrazione, mancata precedenza e velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidenti (complessivamente il 41,5% dei casi). Tra le altre troviamo anche distanza di sicurezza (21.780), manovra irregolare (15.924) e comportamento scorretto del pedone (7.417): rispettivamente il 9,8%, il 7,2% e il 3,3% del totale.
Sulle strade urbane la prima causa è il mancato rispetto di precedenza o semafori (17,4%), seguito dalla guida distratta (15%); su quelle extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (19,6%), velocità troppo elevata (15,3%) e mancata distanza di sicurezza (14,7%).
Al primo posto tra le violazioni al Codice della Strada c'è la velocità (2.660.951), seguita dal mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (196.358), l’assenza di copertura rc-auto (173.298) e l’uso del telefono alla guida (158.753).