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L’andamento della mobilità e di conseguenza dell’incidentalità stradale sono stati influenzati anche nel 2021 dalla situazione pandemica: incidenti, morti e feriti pur in crescita rispetto al 2020 risultano ancora inferiori nei riguardi del 2019.
È quanto emerge dal Rapporto ACI-ISTAT sull’incidentalità stradale 2021, disponibile online all'indirizzo https: www.aci.it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche/incidentalita.html e su https://www.istat.it/.
Nel 2021 sono stati 2.875 (in media 7,9 al giorno) i morti in incidenti stradali in Italia (+20,0% sull’anno precedente), 204.728 (561/g.) i feriti (+28,6%) e 151.875 (416/g.) gli incidenti stradali (+28,4%): valori tutti in aumento sul 2020, ma ancora inferiori al 2019 (-9,4%, vittime; -15,2%, feriti: -11,8%, incidenti).
Il costo sociale degli incidenti stradali è stato di 16,4 miliardi di euro, facendo segnare un +26%, rispetto al 2020 e valendo lo 0,9% del Pil, anche per effetto dei nuovi parametri applicati; con i valori 2010, invece, i costi sociali sarebbero stati 14,6 miliardi di euro, ovvero lo 0,8% del Pil.
Gli incidenti avvengono con maggior frequenza sulle strade urbane (73,1%), ma le vittime si concentrano soprattutto sulle extraurbane (47,5%); in autostrada si registrano il 5% degli incidenti e l’8,6% dei decessi.
Pur rimanendo ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, incidenti, morti e feriti aumentano su tutti gli ambiti: per le vittime, l’aumento più significativo rispetto al 2021 si registra sulle autostrade (+26,2%), seguite da strade extraurbane (+19,8%) ed urbane (+19,1%).
L’indice di mortalità diminuisce ovunque: resta più elevato sulle strade extraurbane, con -4,1 decessi ogni 100 incidenti (4,4 nel 2020), si attesta a 3,2 sulle autostrade (3,6 nel 2020) mentre è di 1,1 (1,2 nel 2020) sulle strade urbane; la media nazionale, di fatto invariata dal 2010 salvo oscillazioni poco significative, è di 1,9.
Gli utenti più vulnerabili (pedoni, disabili in carrozzina, ciclisti e utenti più esposti come i bambini) rappresentano il 50,9% dei morti sulle strade; tra le 2.875 vittime della strada, 2.396 (83,3%) sono uomini, 479 donne (16,7%); i conducenti deceduti sono 2.072 (1.870 uomini e 202 donne), i passeggeri 332 (196 uomini e 136 donne) e i pedoni 471 (330 uomini e 141 donne).
Tra le vittime, 169 sono occupanti di mezzi pesanti (+44,4% rispetto a 2020), 695 i motociclisti (+18,6%), 471 i pedoni (+15,2%), 1.192 erano a bordo di autovetture (+17,1%), 67 su ciclomotori (+13,6%); per biciclette e per monopattini elettrici, infine, si registrano 229 vittime, il +30,1% sul 2020.
Le fasce d’età più colpite sono quelle 20-24 e 45-59 anni per gli uomini e 20-24 anni e 70-84 anni per le donne; l’aumento più consistente del numero dei morti si è registrato nelle fasce 15-19 anni (+41,7%), 25-29 (+34,9%), 40-49 (+31,5%).
Preoccupa la situazione dei bambini, che nel 2021 sono stati 28, tra 0 e 14 anni, a perdere la vita in incidenti stradali: 23 tra 5 e 14 anni (erano 18 nel 2019 e ben 29 nel 2020). In particolare, nella classe di età 5-9 anni, rispetto al 2019, le vittime passano da 4 a 6 e, nella classe 10-14 anni, da 14 a 17.
Guida distratta o andamento indeciso, (30.478 incidenti: 15,4% del totale), mancato rispetto di precedenza o semaforo (28.293 = 14,3%) e velocità troppo elevata (19.706: 10%) si confermano le principali cause di incidenti: insieme, rappresentano il 39,7% dei casi (78.477); seguono manovre irregolari (retromarcia, inversione, invasione di corsia, azioni per sostare o attraversare la carreggiata…), al 7,9% dei casi (15.534 incidenti), mentre il mancato rispetto della distanza di sicurezza determina 14.081 eventi, il 7,1% del totale.
In riferimento alla mobilità dolce, il 2021 chiude con 16.448 incidenti (+22%) per biciclette (elettriche e no) e 2.101 con monopattini, con 229 vittime (+30,1%) e 18.037 feriti (+31,6%), mentre tra i pedoni si contano 6 morti e 535 feriti.
Le biciclette elettriche sono state coinvolte in 691 sinistri (240 nel 2020: +187%), con 13 vittime (6 nel 2020: +116%) e 671 feriti, mentre gli incidenti che hanno coinvolto i monopattini elettrici sono passati da 564 a 2.101, i feriti da 518 a 1.980 (valori più che raddoppiati), e 9 morti, più 1 pedone deceduto.