Incidenti mortali, in Italia il 25% delle vittime è costituito da pedoni e ciclisti

Incidenti mortali, in Italia il 25% delle vittime è costituito da pedoni e ciclisti
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Pedoni e ciclisti hanno rappresentato un quarto delle vittime di incidenti stradali in Italia nel 2018
31 gennaio 2020

Il 25% delle vittime di incidenti stradali in Italia nel 2018 è stato costituito dalle cosiddette categorie deboli, cicilisti e pedoni: a rivelarlo è il rapporto ETSC del Consiglio Europeo della sicurezza dei trasporti, che ha analizzato i dati sugli schianti dal 2010 al 2018. In Europa, la percentuale sale invece al 29%. Negli anni intercorsi tra il 2010 e il 2018, i decessi tra i ciclisti hanno visto una riduzione dello 0,4% a livello annuo, contro la diminuzione del 3,1% degli occupanti di veicoli a motore. 

In Italia nel 2018 hanno perso la vita 612 pedoni, un dato in diminuzione dell'1,4% rispetto ai 12 mesi precedenti, e 219 ciclisti (- 17,3%). Nello stesso periodo, i decessi a bordo di autovetture sono diminuiti del 21,9%. La fascia demografica più vulnerabile, sia nel caso dei pedoni che in quello dei ciclisti, è quella degli over 65: nel caso dei pedoni, hanno costituito il 59,5% del totale, mentre per i ciclisti il 51,1%. A livello di fascia oraria, il pericolo maggiore è dopo le 18, specialmente nei mesi dell'anno in cui la visibilità è inferiore. 

L'ETSC precisa poi che si tratta di dati probabilmente sottostimati, visto che decessi e lesioni gravi di pedoni e ciclisti non sono sempre registrati in maniera corretta. L'ACI, che ha diffuso i dati raccolti nel rapporto ETSC, chiede l'implementazione di misure per aumentare la sicurezza degli utenti più vulnerabili della strada, sia nei centri urbani più grandi che in quelli piccoli. «È fondamentale un’attenta pianificazione delle strade e degli spazi urbani, che deve tenere conto della presenza degli utenti vulnerabili e, tra essi, delle fasce più deboli: bambini, anziani e disabili», spiega il presidente di ACI, Angelo Sticchi Damiani.

Tanto può essere fatto anche dagli stessi utenti deboli della strada, però. «Un fondamentale elemento di sicurezza è rendersi il più possibile ‘visibili’, soprattutto nel buio e in condizioni di scarsa visuale, con accorgimenti che devono riguardare sia l’abbigliamento che le biciclette», sottolinea Sticchi Damiani. In ogni caso, «la sicurezza stradale è frutto, soprattutto, della convivenza civile tra i diversi utenti della strada, che si raggiunge soltanto se tutti rispettiamo le regole del Codice della Strada, noi stessi e gli altri».

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