Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sebbene gli incidenti mortali che vedono coinvolto un solo veicolo siano in calo in Italia, la media nazionale delle fatalità è superiore rispetto a quella europea, dove questo tipo di eventi costituiscono un terzo dei decessi totali sulla strada. A comunicarlo è l'ACI, che ha diffuso i dati dello studio della ETSC - European Transport Safety Council in merito a questa tipologia di avvenimenti.
Negli ultimi dieci anni, sono state 94.800 le vittime di incidenti con una sola vettura coinvolta in Europa, di cui 7.500 solo nel 2015. Il 60% di questi avvenimenti accade su strade extraurbane; la fascia di età maggiormente colpita è quella tra i 18 e i 24 anni.
Nel decennio dal 2005 al 2014 i decessi per incidente con una sola vettura sono calati del 43%; un calo maggiore rispetto alla generica diminuzione dei morti sulle strade, del 41%. Si è passati dalle 14.162 vittime del 2004 alle 7.046 del 2014. I lutti legati a questo tipo di impatto in Italia sono scesi dai 1.666 del 2004 ai 916 del 2014. La media italiana, però, è di 16,9 decessi per milione di abitanti, contro i 15,5 europei.
Tra le cause di questo triste primato secondo l'ACI c'è l'anzianità del parco vetture italiano; le auto meno moderne sono più carenti in termini di sicurezza attiva. «Se, da un lato, il livello di sicurezza intrinseco delle infrastrutture può far molto per limitare le conseguenze di questi incidenti, dall'altro, appare urgente applicare la Direttiva di gestione della sicurezza delle infrastrutture, recepita in Italia con decreto legislativo 35/2011», si legge in una nota diffusa da ACI.
Per far calare il rischio di decessi, l'ACI indica la necessità di eliminare tutti gli ostacoli rimovibili dal margine della sede stradale delle principali arterie extraurbane e delle autostrade, di installare barriere di sicurezza laddove tali ostacoli non possano essere rimossi, con particolare attenzione a quelle di protezione per scooteristi e motociclisti.