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Non si placa l'onda lunga di accusa, processi e sentenze seguite alla morte di Paul Walker. L'attore, reso celebre dalla saga cinematografica Fast & Furious, ha trovato la morte il 30 novembre 2013, mentre occupava il sedile del passeggero di una Porsche Carrera GT guidata dall'amico Roger Rodas.
È stata proprio la vedova di Rodas a intentare le prime cause legali risarcitorie nei confronti di Porsche, colpevole – secondo la donna – di non aver dotato l'auto di tutti i sistemi di sicurezza necessari. L'accusa principale, inoltre, verteva su una probabile rottura di una sospensione posteriore pochi istanti prima della tragedia, circostanza smentita dalle indagini.
Il giudice Philip Gutierrez ha riscontrato la piena estraneità dai fatti da parte del costruttore tedesco, affermando l'inesistenza probatoria del piano accusatorio della signora Rodas.
Porsche, tuttavia, è l'obiettivo del padre e della figlia dello stesso Walker. Lo sceriffo della contea di Los Angeles, comunque, ha ampiamente archiviato le indagini sull'accaduto, ammettendo che il tutto fu colpa dell'eccessiva velocità e dello scarso giudicio di Roger Rodas. Dall'autopsia, infatti, è emerco che i due stavano viaggiando ad una velocità ben superiore alle 100 miglia orarie in un tratto di strada dove il limite era chiaramente fissato a quota 93.