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A tutto sommato breve distanza temporale, considerando i tempi italiani di certe vicende, dagli Sati Uniti arrivano le prime indiscrezioni sui risultati delle verifiche fatte alla Volvo di Uber Technologies coinvolta nell’incidente mortale di marzo 2018 a Phoenix. La prima collisione fatale tra una vettura a guida autonoma e una persona, deriverebbe da un problema a livello software, quello che gestisce le reazioni agli oggetti intorno all'auto e che, in questo caso, pur rilevando tramite sensori qualcosa non ha reagito nel modo corretto. La notizia arriva da una fonte online americana (The Information) ma i controlli sono sotto la gestione del National Transportation Safety Board (NTSB) e al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali delle parti.
Quello che tutti sanno è che per come visibile dal video, divulgato anche da noi, sulle pagine di Automoto.it, la Volvo in questione e ancor meno il conducente, quella notte non sembrano aver minimamente reagito a quella persona e quella bicicletta che si sono ritrovate addosso, pur viaggiando a una velocità consentita dal codice stradale.
La verità e le dichiarazioni ufficiali sono attese nelle prossime settimane, intanto Uber ha avviato una campagna interna per evolvere il programma della guida autonoma a un livello di sicurezza superiore, assumendo anche personale dedicato alla cultura della sicurezza come Christopher Hart, già a capo di enti nazionali per la sicurezza ed esperto nel settore, non però contrario alla diffusione delle vetture a guida autonoma.