Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La Corte di Cassazione ha stabilito che, se un automobilista perde il controllo dell'auto e la distrugge a causa di una macchia d'olio sull'asfalto, l'Anas è obbligata a risarcire i danni. Il motivo? La presenza di un liquido viscido è considerata un'insidia non visibile e non prevedibile da parte di chi guida.
La sentenza (295/15 del 13 Gennaio 2015) è stata emessa dopo che un guidatore ha richiesto all'Anas un indennizzo in seguito ad un grave incidente, subito appunto per la presenza di una macchia d'olio sul fondo stradale.
L'ente, infatti, è tenuto alla custodia e alla manutenzione della strada e per questo deve controllarne le condizioni e garantire la sicurezza per gli automobilisti evitando l'insorgere di situazioni di pericolo. In presenza di una macchia d'olio, quindi, la società autostradale - precisa la Cassazione - ha l'obbligo della tempestiva rimozione, che va valutata anche tenendo presente le dimensioni della strada.
L'unico modo che Anas ha per difendersi, evitando il risarcimento, è provare che la perdita del liquido sull'asfalto è avvenuta pochissimo tempo prima del sinistro e, pertanto, pur attivandosi immediatamente, non avrebbe mai potuto intervenire per tempo.