Incidente Bologna, il pompiere: «Tanti facevano foto invece di chiamare i soccorsi»

Incidente Bologna, il pompiere: «Tanti facevano foto invece di chiamare i soccorsi»
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La denuncia del vigile del fuoco Simone Rotolo, tra i primi ad arrivare sul luogo dell'incidente di Borgo Panigale: «Sotto il ponte ho visto gente con i telefonini, per riprendere immagini e fare foto»
9 agosto 2018

Qualcuno li chiama “i feticisti della tragedia”. Sono coloro che invece che chiamare i soccorsi, impugnano lo smartphone per immortalare situazioni critiche di vario tipo: risse, feriti, moribondi, crolli, incidenti ed esplosioni come quelli accaduti a Bologna poche ore fa.

Una “febbre da social” che sottrae secondi preziosi a chi ne avrebbe un bisogno vitale e che, peggio ancora, ostacola poliziotti, carabinieri, sanitari e vigili del fuoco intenti a limitare i danni. Un gusto del raccapricciante che si può spiegare solo con la stupidità. E' quanto ha denunciato a Il Resto del Carlino il pompiere Simone Rotolo, 41 anni, ex pugile, tra i primi ad arrivare a Borgo Panigale mentre divampavano le fiamme.

«Prima dell’intervento sono arrivate tante telefonate di cittadini generosi. Ma erano persone che vedevano il fumo da lontano. Le indicazioni, pur con le migliori intenzioni – e dobbiamo ringraziare chi ha segnalato –, erano poco precise, il rischio era non capire dove intervenire. Sotto il ponte ho visto gente con i telefonini, per riprendere immagini e fare foto. Forse usarlo per avvertire del pericolo sarebbe stato meglio», racconta Rotolo al quotidiano bolognese.

Ecco, abbiamo tutti un telefono in tasca: sarebbe meglio utilizzarlo per cercare di salvare qualcuno che ne ha bisogno, basta comporre il 112.

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