Incentivi USA alle elettriche: protestano Corea ed Europa, perché favoriscono le americane

Incentivi USA alle elettriche: protestano Corea ed Europa, perché favoriscono le americane
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In America ci si prepara ad una pioggia di dollari a favore di chi acquista una elettrica, ma dev'essere "made with pride in the USA", fatta negli Stati Uniti.
12 agosto 2022

Il Senato americano ha varato domenica scorsa un piano di aiuti nell’ambito dell’Inflation Reduction Act indirizzati al clima e agli assett energetici da 430 miliardi di dollari (si, avete letto bene, 430 miliardi, circa un quarto del PIL italiano) e una volta completati i vari passaggi e firmato dal Presidente Joe Biden, il mega finanziamento permetterà di alzare ancora di più gli incentivi sulle elettriche che oggi assommano a un credito fiscale di 7500 dollari. 

Con una clausola: le auto incentivate sarebbero solo quelle costruite negli USA. Naturalmente le ire di Bruxelles e dell’industria coreana non si sono fatte attendere con la portavoce Miriam Garcia Ferrer che ha bollato la norma come discriminatoria e lo stesso ha fatto il ministro per il commercio coreano. Se la legge passasse in questa forma (ed è altamente probabile che sia così), le auto elettriche fabbricate in Europa e quelle prodotte da Hyundai, o le batterie LG e Samsung, solo per citare le più importanti, sarebbero fortemente svantaggiate. Infatti il provvedimento non si limita alle auto, ma si estende anche alle batterie o agli elementi chimici necessari prodotti in Cina o all'estero.  

La recente fabbrica di batterie Mercedes in Alabama
La recente fabbrica di batterie Mercedes in Alabama
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Tra parentesi, non si è tenuto conto che moltissime delle auto made in USA sarebbero comunque escluse dagli incentivi perché già oggi utilizzano batterie e materiali provenienti da Paesi stranieri, e infatti molti costruttori stanno progettando investimenti in Canada (Stellantis) e in Messico (CATL) per rientrare nelle regole del NAFTA (l'accordo di libero scambio con gli USA). In Europa non esiste una simile discriminazione; in Italia per esempio l’unico limite posto per acquistare una elettrica con incentivo (recentemente aumentato a 7.500 euro per gli ISEE sotto ai 30.000 euro) è la rottamazione di un’auto antecedente l’Euro5 e un limite di prezzo (esclusa IVA) di 35.000 euro.

Il sistema economico americano è fondato sulle lobbies, che in questo caso non hanno fatto altro che il loro lavoro: in un momento in cui le principali Case auto USA stanno operando investimenti fortissimi sull’elettrico, hanno chiesto e ottenuto di “proteggere” questa grande scommessa dagli aggressivi cinesi (che arriveranno presto anche da noi con elettriche sotto i 30.000 euro) e dai raffinati carmaker europei. E dato che gli aiuti di stato vengono prelevati dalle tasche dei cittadini, almeno che questi ritornino agli stessi americani sotto forma di posti di lavoro. Come dar loro torto?

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