Incentivi auto nuove: arrivano ad aprile, ecco gli sconti

Incentivi auto nuove: arrivano ad aprile, ecco gli sconti
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Un piano di aiuti al settore dell'auto da 8 miliardi e 800 milioni in poco più di sette anni. Questo il bazooka del Governo per il settore auto e la transizione ecologica. Michele Crisci (presidente di Unrae) ci ha detto che...
4 marzo 2022

Gli ultimi annunci sugli incentivi auto si sono fermati a febbraio con la pubblicazione di un piano d'intervento sostenuto per i prossimi anni che prevede un miliardo l'anno di incentivi fino al 2030. Poi è calato il silenzio: il Governo tace - ci sono altri problemi in questo momento come la guerra in Ucraina e gli aumenti dell'energia  - ma i cittadini, le aziende e i noleggi che erano in procinto di cambiare l'auto hanno messo via il libretto degli assegni e il mercato si è fermato, in attesa di conoscere le cifre. 

La nostra stima ragionata in base agli stanziamenti ci dice che non possiamo aspettarci le stesse cifre dell'anno scorso, dove si arrivava anche 10 mila euro, questo perché nel frattempo sono usciti nuovi modelli di prezzo un po' più contenuto. Le fasce che avranno il massimo dell'incentivo sono due, quella da 0 a 20 grammi di CO2/km e quella da 21 a 60 grammi, le stesse dell'anno scorso. Nella prima fascia ci sono tutte le elettriche pure, nella seconda sono tutte le ibride ricaricabili. Qui l'ipotesi sul tavolo col Ministero è di avere riduzioni di prezzo a carico dello stato di circa 5.500 euro per le elettriche (prima fascia) e di circa 3.000 euro per le ibride ricaricabili (seconda fascia).

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Michele Crisci, quanti soldi ci sono?


Per  quest'anno sono stati messi a disposizione 800 milioni di euro, che forse scenderanno a 700 perché l'apertura delle richieste è slittata un po' più avanti del previsto. Attenzione, non sono tutti destinati agli sconti sulle auto, ma una parte è riservata anche alla filiera produttiva per la riconversione industriale nel passaggio dal termico all'elettrico. La soluzione ideale sarebbe avere subito 600 milioni sull'auto. Stiamo lavorando perché entro un mese circa, quindi parliamo di aprile, ci sia il via alle concessionarie per avviare le pratiche.

Volvo C40 Recharge full electric
Volvo C40 Recharge full electric

E le mild-hybrid e le termiche piccole?

Questa è la fascia da 61 a 135 grammi di CO2/km, e qui ci sono anche le auto più vendute in Italia. In questo caso la formula ideale è approvare un incentivo di 1.200 - 1.500 euro, solo con rottamazione, ma in un paio d'anni questo incentivo dovrebbe scomparire e ci concentreremo solo sulle elettriche e ibride "vere". Tenete presente che tutte queste formule di agevolazione si possono cumulare con gli sconti offerti dai concessionari.

Ci sarà un limite sul prezzo dell'auto?

C'è qualcuno che pensa che si debba stare più sotto del tetto fissato per l'anno scorso  - che era di 50.000 euro più IVA e che va bene - ma secondo me sarebbe un grave errore ridurlo, perché favorisce alcune marche a scapito di altre. L'incentivo è fisso, quindi l'erario non spende di più per incentivare auto di prezzo elevato, anzi, ne ha un ritorno favorevole perché l'IVA incassata sarebbe maggiore.

Questi incentivi serviranno anche all'indotto?

Ho detto molto chiaramente che l'Italia è di fronte a un bivio, o fa le cose o non le fa, non si torna indietro. Se iniziamo la transizione verso i target che ci sono richiesti dalla UE rimaniamo un mercato importante, altrimenti è meglio che ci diamo al turismo. E non sto parlando delle vendite dei marchi nazionali (Stellantis ndr), ma di tutta una filiera industriale, perché in Italia la componentistica lavora tantissimo per i produttori esteri, quindi se ci rimettiamo in carreggiata, bene, se no c'è il rischio che grandi marchi si spostino altrove.  

E perché non fare un intervento sull'IVA?

Questo è un tema che va affrontato dal punto di vista delle aziende, ma è importantissimo. Vogliamo che chi usa l'auto per lavoro e compra una elettrica o un'ibrida plug-in possa detrarre il 100% dell'IVA, come si fa in tutta Europa mentre da noi è un misero 40%. Sarebbe un innesco clamoroso, tutte le aziende passerebbero massivamente all'elettrico, il che avrebbe un effetto "farfalla" molto positivo. Fra tre anni (36 mesi è più o meno il periodo di sostituzione delle auto aziendali, ndr) arriverebbero sul mercato ottimi usati a zero emissioni o quasi con pochi chilometri a prezzo dimezzato, quindi che non hanno bisogno di incentivi.   

Ma senza i microchip le auto in concessionaria non ci sono...

È vero, oggi si parla di sei o otto mesi per consegna, se fai un contratto ad aprile è possibile che l'auto arrivi a dicembre. Pensavamo che questa fosse una cosa che si sarebbe risolta prima dell'estate e invece andrà avanti ancora in autunno, si normalizzerà solo allora. Però l'importante far partire i decreti, i clienti hanno accettato l'idea che le consegne saranno lunghe.    

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