Incentivi auto 2022, Draghi firma il Dpcm. Ecco tutti i dettagli

Incentivi auto 2022, Draghi firma il Dpcm. Ecco tutti i dettagli
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I giochi sono fatti e le cifre sul tavolo sufficienti, ma nel Decreto ci sono delle sviste niente male. E cambia tutto rispetto allo scorso anno
6 aprile 2022

Il Dpcm che vara gli incentivi all’acquisto delle auto nuove è ufficiale, e con un po' di sorprese rispetto alle stesure iniziali, ma come prima non mancano le divergenze rispetto al DL 17/2022 che stabiliva la destinazione dei fondi a sostegno del mercato auto. 

 

Vediamo nel dettaglio i contributi:

Fascia CO2 con rottamazione* senza rottamazione Prezzo max senza IVA**
0-20 g/km (220 milioni) 5.000 euro 3.000 euro 35.000 euro
21-60 g/km (225 milioni) 4.000 euro 2.000 euro 45.000 euro
61-135 g/km (170 milioni) 2.000 euro - 35.000 euro
ciclomotori (15 milioni)*** sconto 40% sconto 30% -
bici/monopattini (5 milioni) max 750 euro**** - -
* veicoli di proprietà da almeno 12 mesi Euro 0,1,2,3,4 - ** compresi accessori, esclusa IPT e messa in strada - *** anche motocicli a 3 o 4 ruote - **** da scontare come credito d'imposta per acquisti dal 1° agosto 2020 al 31 dicembre 2020

 

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Cosa inquina e cosa non inquina?

Aver compreso negli incentivi anche la fascia fino a 135 g/km di CO2  vuol dire essersi spinti molti più in là di quanto stabilito nell’articolo 22 del Decreto legge del 22 febbraio 2022, che recitava “Viene istituito un Fondo… per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti”, visto che in questa fascia rientrano perfino un centinaio di modelli a gasolio. Secondo la definizione della Comunità Europea un un’auto “non inquinante” è considerata tale se rimane al di sotto dei 50 g/km di anidride carbonica. In più, rispetto alla scorso anno, è aumentato di 10.000 euro il limite di prezzo per le termiche (da 25.000 euro a 35.000 euro più iva). Insomma, un piano di incentivi che sembra più guardare all'indietro che in avanti.


 

Contraddizioni ad alta velocità

Da questa incertezza è nato il ritardo agli aiuti, e non è finita qui perché lo scostamento dei contenuti del Dcpm rispetto al Decreto Legge 17/2022 potrebbe richiedere un nuovo passaggio alle Camere. Inoltre c'è un evidente contraddizione fra le risorse destinate nel PNRR per l'allargamento delle reti di ricarica veloci (750 milioni di euro), destinate ovviamente alle elettriche, mentre la maggior parte dei fondi per gli incentivi 2022 (395 milioni) andrebbe  a veicoli che non possono beneficiare di tale infrastruttura (ibride plug-in, che hanno ricariche lente e termiche, che non le hanno affatto). Ad rintuzzare la transizione verso l'elettrico, sono inoltre stati eliminati i contributi per installare le wallbox domestiche.

 

Ma non succederà tanto presto...

I tempi per accedere ai bonus in ogni caso saranno lunghi. Infatti il Dcpm per essere attivo deve passare dalla Corte dei Conti (un mese circa) , che deve a sua volta interpellare Invitalia per la messa a punto della nuova piattaforma informatica di accesso per le concessionarie. (un altro mese come minimo).

Solo privati, niente P.IVA

Il contributo di quest'anno, a differenza del bonus dell'anno scorso, è destinato solo alle persone fisiche e non alle società, eccetto che per quelle che si occupano di car-sharing che acquistino modelli in una delle prime due fasce di emissioni e che le tengano in servizio per almeno 24 mesi. Il vincolo invece è di 12 mesi per le persone fisiche, altra variante che non era prevista lo scorso anno. Visto che per l'entrata in vigore del Dcpm è necessario attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e questo passaggio non avverrà molto presto, altri ritardi si sommano ad un provvedimento che avrebbe potuto essere messo in atto già da gennaio (semplicemente come estensione dell'Ecobonus dello scorso anno).

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