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Il count down è ormai agli sgoccioli: tra poche ore, a partire da sabato 1° agosto, diventa operativa la manovra di incentivazione all’acquisto di modelli ad emissioni zero o comunque poco inquinanti, così come stabilito dalle norme del Decreto Rilancio.
La fase di sostegno all’acquisto, che durerà fino al prossimo 31 dicembre, è articolata secondo uno schema progressivo, più premiante per le vetture a impatto zero e via via a scalare scendendo nella classe di efficienza energetica e diventa più interessante quando all’acquisto del nuovo veicolo si affianca la contestuale rottamazione di un modello con almeno dieci anni d’anzianità.
Per le vetture elettriche, con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 20 g/km, con prezzo di listino inferiore a 50.000 euro (IVA esclusa), con la rottamazione l’aiuto totale arriva a 10.000 euro, perché ai 4.000 euro dell’incentivo si sommano i 6.000 euro dell’Ecobonus previsto dalla legge del 2019; senza rottamazione, invece, l’incentivo scende a 2.000 euro, a cui si somma l’ecobonus di 4.500 euro, per totali 6.500 euro.
Per le auto ibride, con emissioni di CO2 comprese tra 21 e 60 g/km, e prezzo massimo di 50.000 euro, con la rottamazione si ottiene un bonus fino a 6.500 euro, che diventa al massimo di 3.500 senza senza rottamazione.
Per le vetture con emissioni di CO2 comprese tra i 61 e i 110 g/km (con omologazione Euro 6) e di prezzo inferiore ai 40.000 euro (IVA esclusa), la norma prevede un bonus di 3.500 euro - dei quali 1.500 euro di contributo pubblico e 2.000 come sconto effettuato dal concessionario - con rottamazione, che si dimezzano a 1.750 in assenza di tale operazione.
Il complesso delle misure studiate dal Governo mira a svecchiare il parco circolante italiano, spesso indicato come tra i più vetusti d’Europa: una recente indagine compiuta dal portale Facile.it elaborando i dati della Motorizzazione Civile, indica in oltre 3 milioni i veicoli con omologazione Euro 0 ancora in attività, mentre il totale di quelli fino ad Euro 3 tocca quota 13,4 milioni; in soldoni, circa il 35% del totale delle autovetture in Italia ha più di di 15 anni di vita, con punte più elevate nelle regioni del Sud, ad iniziare da Campania, Calabria e Sicilia.