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Forse questa volta ci siamo davvero: il Ministro Adolfo Urso, preso atto che fino ad oggi gli incentivi auto hanno funzionato male, annuncia un decreto che entro fine gennaio dovrebbe finalmente cumulare gli avanzi degli anni passati con uno stanziamento di 570 milioni, arrivando a 930 milioni di euro e con una capienza complessiva di 6 miliardi di euro fino al 2030. Un punto di svolta che vede anche una riallocazione del bonus secondo le fasce di emissioni che porti consistenti benefici alla fascia più richiesta, quella delle termiche da 61 a 135 g/km di CO2. che purtroppo aveva esaurito i fondi quasi subito nel 2023. Il bonus, che fino ad oggi prevedeva un massimo di 5.000 euro in caso di rottamazione e per l'acquisto di una elettrica, potrà salire fino a 11.000 euro per la demolizione delle auto più vecchie come le Euro 0 ed Euro 1. Prevista, ma non ancora definita, anche una modifica verso l'alto delle fasce di prezzo massime che per ora sono di 35.000 euro più IVA per le elettriche e le termiche e di 45.000 euro più IVA per le plug-in. Il bonus rottamazione aumenta addirittura fino a 13.750 euro per le famiglie con reddito basso (ISEE 30 mila euro).
Ecco le nuove cifre:
Nella misura prevista nel nuovo DPCM non sono annunciate norme relative al Paese di provenienza dei veicoli da incentivare, al contrario di quanto è stato fatto in Francia dove le auto di provenienza cinese sono state escluse dai bonus, compresa però anche la Tesla e la Dacia Spring. Lo scenario che si apre è dunque quello di una fetta importante di bonus che andrà a favore di modelli non prodotti in Italia, benché di brand italiano, come accadrà per la Panda Elettrica
Alfa Romeo
Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino
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800 253 200
https://www.alfaromeo.it/
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