Incentivi auto 2023, così non va bene…

Incentivi auto 2023, così non va bene…
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I fondi per le auto di fascia 60-135 g/km sono finiti in meno di un mese, i fondi utilizzati per le auto elettriche sfiorano il 4% del totale e i fondi inutilizzati del 2022, non si sa dove siano finiti. I dati parlano chiaro: così, è un grande flop…
7 febbraio 2023

Il bonus auto per acquistare una nuova vettura termica, elettrica, ibrida o plug-in, ha preso il via il 10 gennaio e oggi, per le auto di fascia 60-135 g/km, sono già finiti i fondi.

In sole 24 ore, l’11 gennaio, erano già stati utilizzati 22 milioni su 150 per la fascia 60-135 g/km e, da quel momento in poi, ci si poteva aspettare che da quel giorno a poche settimane il bonus per i veicoli termici o ibridi sarebbe finito in pochissimo tempo. A beneficiare del contributo statale di 2.000 euro, con una rottamazione di un veicolo fino a Euro 4, sono state circa 75.000 persone

Invece, per quanto riguarda i fondi destinati all’acquisto di un’auto elettrica o ibrida Plug-in (con fascia di emissioni di 21-60 g/km), i fondi sono ancora quasi completamente disponibili.  Per le auto elettriche, solo 8 milioni sono stati utilizzati (su 190 milioni stanziati) e per le ibride Plug-In, dei 235 milioni stanziati ne sono stati utilizzati solo 7

Il mondo automotive, ancora oggi, è in forte crisi e lo dimostrano i dati di immatricolazione del 2022. Infatti, lo scorso anno, le immatricolazioni sono state di 1.335.487, poco più di 30.000 rispetto al minimo storico di immatricolazioni registrato nel 2013 (pari a 1.304.500). 

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Come ben sappiamo, gli incentivi per il settore automotive per il 2023, sono i medesimi dello scorso anno e, sicuramente, una cosa è certa: così non funziona. Se analizziamo le immatricolazioni che vanno dal 2019 al 2022, nonostante ci siano stati molteplici fattori che hanno causato un crollo dell’economia generale, solo nel 2021 abbiamo visto una piccola crescita nell’acquisto di una nuova auto, stroncata con l’arrivo dei nuovi incentivi introdotti lo scorso anno. 

Con il fotofinish dei fondi stanziati per le auto di fascia 60-135 g/km e i fondi, ancora molto sostanziosi, per le auto a basse emissioni, il parco auto italiano difficilmente si rinnoverà

Infatti, se da una parte rientrano la maggior parte dei veicoli di fascia economica e che vengono quotidianamente utilizzati dai cittadini (sicuramente meno inquinanti rispetto ad auto di 20 anni fa) dall’altra, i fondi stanziati per poter acquistare un’elettrica sono decisamente bassi per poter invogliare ad un aumento della domanda. Infatti, a fronte di una crescita esponenziale fino al 2021 (con 67.533 immatricolazioni), nel 2022 le immatricolazioni delle auto elettriche hanno segnato un -27% rispetto all’anno precedente (pari a 49.536).

I dati parlano chiaro, i fondi stanziati per il settore automotive sono stati un grande flop, sia per il 2022 che, molto probabilmente, anche per il 2023. Nonostante un aumento del +19% rispetto a gennaio 2022, dovuto principalmente all’accaparrarsi dei fondi stanziati, probabilmente, nei prossimi mesi vedremo le stesse immatricolazioni che ci sono state lo scorso anno. 

 

Infine, oltre a non avere fondi sufficienti per i veicoli più economici e non aver a disposizione di uno sconto più ampio per le auto elettriche (ricordo che nel 2021 si poteva arrivare fino a 10.000 euro e acquistare, ad esempio, una Dacia Spring a poco meno di 10.000 euro), ancor oggi, i fondi inutilizzati del 2022 non si sa dove siano finiti.

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