Incentivi 2014, attenzione a non sbagliare: non valgono per auto benzina e diesel

Incentivi 2014, attenzione a non sbagliare: non valgono per auto benzina e diesel
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A poche ore dall'annuncio dei nuovi incentivi 2014 è già il caos. In molti hanno annunciato che la manovra di incentivazione riguarda auto benzina e diesel. Ma le cose non stanno affatto così
30 aprile 2014

È passato soltanto un giorno dall'annuncio dei nuovi eco-incentivi 2014 ma si è già scatenato il caos. Sono stati molti infatti a dichiarare che la manovra di incentivazione riguarda tutti i tipi di veicoli, a patto che rispettino determinati parametri di emissioni di CO2 particolarmente stringenti. Niente di più falso. 

Auto benzina e diesel tradizionali: niente incentivi

Gli eco-incentivi 2014 è vero che vengono destinati a veicoli a basse emissioni di CO2 (fino ad un massimo di 120 g/km) ma a patto che siano alimentati per mezzo di combustibili alternativi o con tecnologie di propulsione alternative

 

In pratica possono usufruire degli incentivi soltanto auto ibride (range extender comprese) ed elettriche o quelle alimentate a GPL, metano, biometano e a idrogeno (?).

bmw i3 (17)
Gli incentivi 2014 riguardano soltanto elettriche e ibride oppure auto a GPL, metano, biomentano e idrogeno

 

Rimangono escluse quindi tutte le auto più “tradizionali” ovvero quelle spinte da classici motori termici alimentati con benzina e diesel (o gasolio che dir si voglia), anche se emettono meno di 120 g/km. Un esempio può aiutare a sgomberare il campo dagli ultimi dubbi, qualora ne fossero rimasti. La Peugeot 308 HDi 1.6 HDi 92 CV è campionessa in termini di emissioni, con un valore dichiarato che non va oltre i 95 g/km, quindi perfettamente in linea con i parametri di emissione imposti dalla manovra. Essendo alimentata a gasolio però e non essendo ibrida non può godere di alcun tipo di incentivazione.

Moto e scooter: esclusi tutti quelli a benzina (la quasi totalità)

Stesso discorso per le due ruote. Anche in questo caso non basta guardare i valori di emissioni dichiarati. Rientrano nella manovra soltanto motoveicoli e ciclomotori elettrici (quelli a listino si contano sulle dita di una mano) e quelli ibridi (che poi è uno soltanto, il Piaggio Mp3 Hybrid). Esclusi totalmente dall'incentivazione scooter, moto e ciclomotori alimentati soltanto a benzina, ovvero la quasi totalità dei modelli.

vectrix scooter 7
Gli incentivi per le due ruote sono destinati solo a scooter elettrici o ibridi. Esclusi totalmente i modelli a benzina

 

La confusione è nata perché il Ministero nel comunicare la nuova manovra di incentivazione ha dichiarato che “Gli ecoincentivi 2014 saranno resi disponibili con le norme e le modalità già in vigore lo scorso anno”, quando rientravano negli incentivi anche veicoli alimentati semplicemente a benzina o a gasolio.

 

Cosa che invece quest'anno non accade più come specifica a più riprese non soltanto il sito ufficiale del Ministero ma anche l'articolo 1 del Decreto Ministeriale che mettiamo a disposizione in allegato. Il Ministro dello Sviluppo Economico infatti ha voluto puntualizzare dicendo che si tratta di incentivi per spingere i costruttori a puntare su carburanti e sistemi di propulsione alternativi e per svecchiare il parco circolante, ma non per dare una boccata d'ossigeno generica al mercato auto e moto.

Possono usufruire degli incentivi soltanto auto ibride (range extender comprese) ed elettriche o quelle alimentate a GPL, metano, biometano e a idrogeno

 

Non bisogna dare credito quindi nella maniera più assoluta quegli elenchi di veicoli che possono avvantaggiarsi degli incentivi - stanno spuntando come funghi sul web - dove compaiono tradizionali modelli benzina o diesel. (Es.: La Fiat Panda 1.2 Fire a benzina da 69 CV non gode degli incentivi, la versione 0.9 TwinAir Natural Power a metano invece sì).

Perché spingere a sostituire prematuramente auto?

Una volta sgomberato il campo una volta per tutte dai dubbi però torniamo ad avanzare qualche altra perplessità su questa manovra di incentivazione, che si aggiunge a quelle che vi abbiamo raccontato ieri. Le aziende, a cui sono destinati il 50% dei fondi messi a disposizione, possono usufruire degli incentivi solo rottamando un veicolo di 10 anni di età di cui si sia in possesso da almeno 12 mesi.

mercedes benz first hand
Perché spingere a rottamare prematuramente auto ancora perfettamente valide e funzionanti? Così si inquina soltanto di più, sprecando

 

Sorvoliamo sul fatto che tendenzialmente saranno pochissime le imprese che possiedono un veicolo di 10 anni, considerati i chilometraggi elevati a cui vanno incontro generalmente le auto aziendali (è questo principalmente il motivo per cui soltanto pochissime aziende l'anno scorso sono riuscite a sfruttare gli incentivi, che infatti sono in parte avanzati).

Rottami un'auto prematuramente? Inquini tantissimo, sprecando

Il discorso in questo caso è di principio, perché con questa manovra il ministero dimostra una visione miope per quanto riguarda il rispetto ambientale. Questa politica di incentivazione infatti non tiene conto del fatto che spingere i cittadini a cambiare un veicolo dopo 10 anni con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento ha effetti deleteri sulla produzione di CO2. Un'auto di 10 anni ancora perfettamente funzionante, che viene rottamata prematuramente, verrà sostituita da un nuovo modello la cui realizzazione - considerando l'intero processo di produzione industriale – produrrà un quantitativo enorme di emissioni di CO2. 

inquinamento traffico 400
L'Italia ha il parco circolante più fresco d'Europa, continuare a spingere per la sostituzione dei veicoli non aiuta l'ambiente

 

Si è stimato che per produrre un'auto nuova (l'esempio è calcolato su una berlina 2.0 litri di segmento D) vengano emessi nell'atmosfera quantitativi di CO2 pari a quelli che la vettura emetterà mediamente durante il suo intero ciclo di vita. Sostituirla prematuramente quindi è solo e soltanto uno spreco, nulla di più, che incide peraltro negativamente a livello di emissioni.

 

In poche parole per migliorare la qualità dell'aria si spingono i cittadini a rottamare auto potenzialmente ancora valide e funzionanti, di fatto peggiorandola e inquinando di più al momento della produzione del nuovo modello.

Il parco auto circolante italiano è il più giovane d'Europa

Da considerare infine che il parco auto circolante italiano, dopo manovre di incentivazione che si sono susseguite a raffica negli ultimi anni, è il più giovane d'Europa (Fonte Acea), tanto che ormai non vengono quasi più rottamate vetture Euro 0 o Euro 1. In questo modo nel nostro Paese si vuole far passare l'idea che un'auto di 10 anni è vecchia, decotta e da sostituire, mentre nel resto d'Europa le automobili vivono mediamente 18 anni prima di essere rottamate. Francamente sembra quindi davvero una forzatura continuare a spingere per un ricambio prematuro dei mezzi a motore, che come abbiamo visto, ha effetti deleteri sull'ambiente. 

 

Ancora una volta quindi incentivi così strutturati non sembrano affatto la strada migliore per intervenire sulla riduzione dell'inquinamento e sul miglioramente della qualità dell'aria. Forse però faranno comodo a livello politico o in termini di comunicazione e propaganda agli occhi dei cittadini...

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