In Italia il parco circolante potrebbe essere già al 30% elettrico

In Italia il parco circolante potrebbe essere già al 30% elettrico
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È il risultato della ricerca del Politecnico di Milano che si è servito dei dati di movimento degli automobilisti forniti da Unipol.
27 giugno 2023

Secondo lo studio dell'ateneo milanese presentato durante The Urban Mobility Council, il think thank organizzato dal Gruppo Unipol presso la Triennale di Milano, i cittadini sarabbero in grado di sostenere un eventuale passaggio immediato a tale percentuale di auto elettriche a livello nazionale.

L'analisi ha interessato tre province italiane - Brescia, Roma e Bari - e si è svolta con la collaborazione del colosso assicurativo con sede a Bologna, il quale ha fornito al Politecnico i dati telematici rilevati dalle scatole nere installate sui veicoli dei propri clienti. 

I numeri alla base della ricerca

La ricerca si è sviluppata partendo dal concetto di “E-Private Mobility Index”, cioè l’indice rappresentativo dell’effettiva fattibilità del passaggio da un veicolo termico a uno elettrico, considerando come parametri le lunghezze dei viaggi effettuati e l'esistenza di un punto di ricarica domestica a basso costo (tariffe comprese tra 0,2 e 0,36 €/kWh) in prossimità dell’abitazione.

I dati rilevati dalle scatole nere hanno permesso di valutare il potenziale di adozione delle BEV in base alla compatibilità delle distanze di guida percorse per ogni viaggio con la capacità di autonomia media delle batterie delle auto full electric (stimata in 300 km).

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Sergio Savaresi, Direttore del DEIB del Politecnico di Milano
Sergio Savaresi, Direttore del DEIB del Politecnico di Milano

L'investimento sulle BEV si ripaga dopo 8 anni

La conclusione, in seguito a circa 360 milioni di spostamenti rilevati e oltre 226.000 veicoli analizzati, è una percentuale media di elettrificabilità del parco auto italiano intorno al 30%, con grandi differenze a livello territoriale che dipendono, ad esempio, da fattori quali estensione geografica, servizi e abitudini della popolazione.

L'indice ha raggiunto il 28% a Brescia, il 17% a Roma e il 42% a Bari e, essendo inversamente proporzionale ai km percorsi, aumenta se i conducenti percorrono mediamente meno strada.

La fattibilità del passaggio immediato ai veicoli elettrici ha tenuto conto anche dell'aspetto economico ed in particolare il costo di ricarica è stato individuato quale variabile più incisiva sul tempo di ammortamento dell’investimento. Calcolando una tariffa di 0,2 €/kWh per le BEV il brakeven con le auto termiche arriva dopo 8 anni di possesso.

Tesla Model Y in ricarica
Tesla Model Y in ricarica

Green box per misurare le emissioni "reali"

La ricerca sostiene come, ad oggi, la mobilità elettrica privata non sia sostenibile oltre il 30% del mercato, ma il superamento futuro di tale percentuale potrà avvenire solamente investendo sul car sharing di massa e sui veicoli a guida autonoma. Quindi - e ancora per parecchio tempo - circoleranno auto a combustione interna.

In questo senso potrebbe rappresentare una grande risorsa, soprattutto per la gestione del traffico e dell'inquinamento da parte delle amministrazioni pubbliche, l'utilizzo di 'green box', in sostanza scatole nere che calcolino l'effettivo impatto ambientale di ciascun veicolo, attraverso i dati rigurdanti i km percorsi, le velocità, lo stile di guida.

Si tratterebbe di valutare le emissioni non connesse alla classe Euro, ma all'utilizzo della singola auto. Un vero e proprio 'pay per use' che "potrebbe allentare - secondo Sergio Savaresi, Direttore del DEIB del Politecnico di Milano - la pressione nell’acquisto dell’auto elettrica".

La scatola nera di UnipolSai
La scatola nera di UnipolSai

Big Data e digitalizzazione per la mobilità urbana

L'ingresso di Internet nello spazio fisico dei centri urbani ha permesso di studiare le città sempre di più attraverso i dati. "I veicoli stanno diventando "computer su ruote" in grado di produrre e raccogliere enormi quantità di dati" - ha commentato Carlo Ratti, Direttore del Senseable City Lab al MIT di Boston - A Singapore, ad esempio, un potenziale sistema di mobilità a guida autonoma potrebbe ridurre il parco auto circolante del 70-80%".

Carlo Ratti, Direttore del Senseable City Lab al MIT di Boston
Carlo Ratti, Direttore del Senseable City Lab al MIT di Boston

Il processo di digitalizzazione e di condivisione dei dati potrà essere fondamentale - secondo Arianna Censi, Assessore per la Mobilità del Comune di Milano - per "sviluppare il concetto di Mobility as a Service". Un nuovo paradigma di mobilità per l'integrazione di servizi di trasporto pubblico e privato in un unico canale digitale che consenta ai cittadini di scegliere la migliore opzione per i propri spostamenti in base "al tempo, alla sostenibilità e ai costi".

Arianna Censi, Assessore per la Mobilità del Comune di Milano
Arianna Censi, Assessore per la Mobilità del Comune di Milano

De Meo: "Libertà ai tecnici sulla neutralità tecnologica"

L'elettrico giocherà un ruolo fondamentale nella mobilità del futuro e quindi anche nel settore automotive. L'intervento di Luca De Meo, Amministratore Delegato di Renault Group e Presidente ACEA, ha ribadito come in questo senso la strada sia "già tracciata, soprattutto dal punto di vista degli investimenti", con le discussioni che potrannno interessare "i tempi" e "la flessibilità" per gestire le tecnologie che diverranno dominanti.

A tal proposito il manager italiano ha voluto puntualizzare come i costruttori abbiano sempre rispettato "il principio della neutralità tecnologica", ma che dovrebbe essere lasciata "libertà ai tecnici" sulla soluzione più efficace da adottare per la transizione ecologica del mondo automobilistico. 

"C’è da recuperare un ritardo di una generazione rispetto a Cina e USA. Servono strategie e politiche industriali che possano permetterci di avere accesso a materiali che sono disponibili in pochissimi Paesi al mondo, quindi è necessario un lavoro anche a livello geopolitico", ha aggiunto il numero uno della Losanga.

Luca De Meo, Amministratore Delegato di Renault Group e Presidente ACEA
Luca De Meo, Amministratore Delegato di Renault Group e Presidente ACEA

L'intervista a Michele Crisci, Presidente UNRAE

Nel corso dell'evento organizzato dal Gruppo Unipol, a cui hanno hanno partecipato numerosi attori politici, istituzionali, industriali e accademici, abbiamo avuto modo di porre qualche domanda a Michele Crisci, Presidente UNRAE e Amministratore Delegato di Volvo Italia, in particolare sulla gestione della transizione elettrica nel nostro Paese. 

Quali sarebbero le misure più urgenti che il Governo dovrebbe prendere?

"Il primo provvedimento sarebbe quello fiscale, cioè poter avere sulle auto aziendali una detrazione dell'IVA al 100% per le auto elettriche e all'80% per le ibride, mantenendo invece l'attuale percentuale per le auto tradizionali. Darebbe un segnale molto chiaro alle aziende che sono pronte a investire sull'elettrico anche perchè la maggior parte di loro offrono ai propri dipendenti la ricarica sul posto di lavoro.

Il secondo, invece, riguarderebbe il pacchetto degli incentivi che non sta funzioanando perchè da un lato c'è un tetto sui prezzi che non ha nessun motivo di esistere e dall'altro c'è questa narrazione negativa nei confronti dell'elettrico da parte di qualche esponente politico non aiuta la tranquillità dei cittadini".

Ha senso investire ancora sulla produzione di auto endotermiche?

"L'endotermico può avere ancora un ruolo e ce l'avrà nei prossimi 4-5 anni, ad esempio per sostituire il parco circolante delle auto più vecchie ed inquinanti. Sostituire un veicolo Euro 3 con un Euro 6 darebbe subito un grande vantaggio dal punto di vista ambientale, a patto che venga rottamata la vettura.

Però in prospettiva bisogna arrivare a una trasformazione radicale dell'industria italiana che è molto legata al motore endotermico per non rischiare di perdere tutti i contratti che legano la componentistica italiana - e in generale l'industria nazionale - alle grandi aziende europee e mondiali (anche asiatiche). 

Se queste aziende hanno deciso chiaramente di spostarsi verso l'elettrico, soprattutto per  la mobiltà privata leggera, è chiaro che noi dobbiamo adeguarci, così come presto dovremo allinearci verso l'idrogeno per il trasporto pesante. Sono scelte obbligate ed è chiaro che bisogna avere un'agenda di Governo dettagliata, perlomeno fino al 2030".

Michele Crisci, Presidente UNRAE e Amministratore Delegato di Volvo Italia
Michele Crisci, Presidente UNRAE e Amministratore Delegato di Volvo Italia

Giusto destinare una parte degli incentivi all'acquisto di Euro 6 di ultima generazione?

"Spesso abbiamo proposto incentivi anche sulle auto usate, quindi poter dare un contributo statale alle persone meno abbienti per consentir loro di sostuire il proprio veicolo con un'altro usato. Per chi ha dei redditi bassi il salto verso l'elettrico potrebbe essere prematuro e stiamo vedendo che non sta funzionando.

Bisogna intervenire da un lato sul parco aziendale agendo sulla fiscalità, dall'altro dedicarsi ai privati offrendo da subito la rottamazione per le auto a comustione interna a fronte dell'acquisto sia di un nuovo che di un usato endotermico.

Le auto aziendali tra 2-3 anni verranno reimmesse sul mercato come usate elettriche, a quel punto verrà meno la necessità degli incentivi perchè i prezzi si saranno ribassati. L'importante è mettere in moto una catena virtuosa che possa permettere al nostro mercato di riprendere quelle quote senza le quali sarà difficile anche attrarre investimenti. 

Spero che il Governo possa - in maniera molto decisa - smettere di difendere il passato e iniziare a lanciarsi con convinzione sul futuro. Abbiamo tutti i mezzi, sia a livello governativo che imprenditoriale in Italia per fare questo salto".

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