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Una boccata d’ossigeno, finanziario, per ponti e viadotti italiani da mettere in sicurezza. Da Roma la conferma: province e città possono sfruttare 1,15 miliardi di euro, grazie a un decreto che assegna i fondi diluiti in tre anni: 350 milioni per il 2021, 450 nel 2022 e 350 per il 2023.
Sono risorse da spendere per mettere in sicurezza ponti e viadotti o eventualmente realizzare strutture nuove. Contando i denari messi dallo Stato a partire dal 2018, si arriva così a 6,9 miliardi di euro complessivi. Come si dividono i denari tra una zona e l’altra? Ci sono criteri: parco circolante, vulnerabilità sismica e idrogeologica, stato delle strutture.
Ovviamente le risorse non solo per “costruire” ma anche per classificazione rischio, verifica sicurezza, progettazione e controlli. Tra queste attività complementari ma fondamentali, anche quelle innovative di cui vi abbiamo parlato su automoto.it, le fibre ottiche utili al monitoraggio strutturale, agli studi sul traffico e altri rischi.