Immatricolazioni auto verso crollo verticale nel mese di aprile

Immatricolazioni auto verso crollo verticale nel mese di aprile
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L'UNRAE prevede un calo del 97% delle immatricolazioni auto nel mese di aprile. Le proposte dell'associazione al Governo
28 aprile 2020

Il mese di marzo 2020 è stato il peggiore nella storia dell'auto in Italia, con un crollo dell'85,42% rispetto allo stesso periodo del 2019 per via delle misure restrittive legate alla pandemia di COVID-19; il quadro di aprile, però, rischia di essere ancora più drammatico. Secondo le previsioni dell'UNRAE, infatti, le immatricolazioni di auto nuove dovrebbero contrarsi del 97%. A venerdì 24 aprile risulterebbero vendute 2.073 unità, contro le oltre 175.000 di aprile 2019. 

Una situazione senza precedenti, di fronte alla quale, spiega il presidente dell'UNRAE, Michele Crisci, «c’è bisogno di un’azione senza precedenti da parte del Governo, a supporto della filiera della distribuzione, che ha visto improvvisamente azzerarsi i propri ricavi da ormai 2 mesi». La crisi dovuta all'emergenza Coronavirus, puntualizza Crisci, vede «migliaia di aziende a rischio di sopravvivenza e i 160.000 dipendenti e le loro famiglie che a cascata subirebbero pesantissime ripercussioni». Per questo, è necessario che il Governo intervenga immediatamente.

Come? L'UNRAE, in una nota diffusa alla stampa, avanza alcune proposte. Prima di tutto, introdurre una terza fascia di vetture che beneficino dell'Ecobonus, con emissioni tra i 61 e i 95 g/km di CO2, e aumentare gli importi unitari della fascia tra i 21 e i 60 g/km fino al 2021. Poi la sospensione dell'Ecotassa per il 2020, un bonus stock, cumulabile con l'Ecobonus, per agevolare la ripartenza del mercato; e il riallineamento fiscale agli standard degli altri paesi dell'UE sui veicoli aziendali nuovi, con detraibilità dell'IVA al 100% e l'aumento del tetto del costo deducibile fino a 50.000 euro. 

​​​Per il mondo del trasporto merci, invece, UNRAE chiede la proroga del termine per gli investimenti con il superammortamento dal 30 giugno al 31 dicembre 2020; l'aumento dell'aliquota del credito d'imposta per i veicoli commerciali e industriali dal 6 al 12%, oltre all'innalzamento delle soglie dei costi ammissibili fino al 2025; l'istituzione di un fondo straordinario triennale di 50 milioni per il rinnovo del parco circolante dei veicoli commerciali PTT dal peso inferiore a 3,5 tonnellate e di uno da 450 milioni per il rinnovo del parco circolante dei veicoli industriali PTT con peso superiore a 3,5 tonnellate.

«È altresì cruciale - si legge inoltre nella nota - che, in vista dell’avvio dell’annunciata Fase 2 della ripresa delle attività economiche e nel rispetto dei protocolli di sicurezza per dipendenti e clienti la riapertura delle concessionarie da lunedì prossimo, prevista dal DPCM firmato ieri sera dal Presidente del Consiglio,sia accompagnata dall’approvazione entro questa settimana delle proposte, in modo che siano messe in grado di beneficiare dell’eventuale riavvio del mercato, con un impatto positivo anche sul PIL e sul gettito erariale, a cui tanto contribuisce il settore automotive».

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