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Prima di conoscere il Winter Test Drive di Volvo, avevo solo un’idea di massima del contesto nel quale le vetture del marchio vengono progettate. Avere avuto la possibilità di salire su un aereo (d’accordo, sei aerei in tre giorni) e di volare in direzione nord per tremila chilometri mi consente di essere più preciso: Volvo, e soprattutto l’ultima nata V60 Cross Country, consentono di applicare affidabili contromisure a un ambiente ostile. Sto scrivendo in una camera di albergo, a Lulea, 900 chilometri a nord ovest di Stoccolma, per cercare di darvi un’idea. Dentro ci sono 22 gradi, fuori -12. Sono uscito a cena, sono tornato, e per tutto il tempo, mentre i colleghi intorno a me parlavano e scherzavano, io cercavo di rimanere in piedi in mezzo alla neve, al ghiaccio, al vento, e ancora alla neve e al ghiaccio e al vento! Spostare di qualche centimetro il baricentro verso un piede o l’altro avrebbe significato scivolare, cadere, rompermi qualcosa.
In quel preciso istante, o meglio, quando sono ri-salito in camera, ho capito il perché di tante cose. Si tratta di una presa di coscienza banale, ma avvertire intorno a se stessi l’ambiente nel quale Volvo progetta è stato importante. Il Winter Test Drive nasce con queste prerogative: far capire in quale ambiente andrebbe immersa una Volvo. Per noi hanno scelto V60 T8 Twin Engine, e quindi tanta potenza e motorizzazione ibrida, e soprattutto V60 Cross Country, l’ultima arrivata a completamento di una line up oggi nutrita e diversificata. Soprattutto, una line up sicura-sicurissima. V60 Cross Country: morbida nelle sospensioni, è vero ed è innegabile, ma estremamente abile con i suoi +7.5 come rispetto alla V60 “normale” di abbracciare il grande Nord e tutto quello che ne consegue nel mese di febbraio: poche ore di luce, e qui i Led, i “Martelli di Thor”, i fari adattivi ci danno un grande aiuto insieme agli ADAS che certo patiscono neve e gelo ma dopotutto non si scompongono più di tanto; condizioni della strada complicate, con neve su neve su neve, poco grip, l’esigenza di avere una trazione integrale del tutto abile a superare gli ostacoli, e anche un fondo sconnesso dove la “luce” fornita da quei 75 millimetri in più diventa decisiva.
Abbiamo superato boschi, e siamo finiti anche in mare (ghiacciato), superando ostacoli su ostacoli che certo non farebbero temere nulla a un fuoristrada con pedigree, ma che altrettanto certamente metterebbero in seria difficolta una station wagon. Volvo ripristina il Winter Test Drive, a testimonianza che l’eredità e i valori del passato e del presente del marchio sono trasversali rispetto a chi tiene in mano i cordoni della borsa. Qui ci sono V60 e V60 Cross Country, potevano esserci anche altri modelli di un brand in salute che firma il +11% in Italia nel 2017 per vetture vendute. Il traino? XC40, un successo con 8.200 unità, a seguire XC60 e V40, certo, ma anche V60, 1.200 unità vendute (flotte in primis) dal lancio seguito al Salone di Ginevra 2018. In Italia, per quest’ultima, in versione Cross Country è disponibile solo il D4 da 190 cavalli, con trazione integrale, a partire da 50.700 euro, con due versioni da arricchire di pacchetti.
Gli accenti satinati nelle minigonne, l’altezza maggiorata, la scelta stilistica della calandra distinguono Cross Country dalla V60 normale, che oltre a diesel e benzina offre pure il T8 Twin Engine ibrido plug-in. Quanto è centrale l’ambito ibrido per Volvo? Dal 10 al 17% a seconda del modello proposto. Un marchio sempre più premium? Sì. L’unica alternativa alle tedesche? Forse. Qualcosa cui guardare con la totale tranquillità fornita dalla sicurezza che gira intorno ai sistemi di guida attivi? Certamente. Io sono riuscito a non cadere. Nè a piedi. Nè alla guida.
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