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Tetsu Ikuzawa, nome che dice poco in Italia e mediamente anche in Europa. Eppure il signore classe 1942 ai suoi tempi ha gareggiato in giro per il mondo con mezzi seri, in competizioni più che serie: GT, inclusa Le Mans, F2 ed F3. Categorie non da tutti allora, pur se mai arrivò alla F1.
È stato pure motociclista Ikuzawa, a inizio carriera. Quelle in foto gallery, la sfilza di Porsche ben messe in un garage dei sogni, sono le sue, di oggi. Over75, evidentemente in buone condizioni di vigore e di portafoglio, Ikuzawa si permette di guidare qualche volta non solo 911 in ogni salsa, ma persino un mezzo da gara uso pista come la 906, la stessa con cui corse a fine anni Sessanta.
In patria è un mito, per alcune memorabili battaglie in pista nei tempi d’oro e anche per il fatto di essere “emigrato” con discreto successo in Europa, tra i primissimi giapponesi forti nel Motorsport internazionale.
Vinse nella difficile F3 inglese a fine anni Sessanta e ottenne il grado di ufficiale in Casa Porsche. Tolto il casco, da manager gestì piloti locali come Nakajima, poi finito in F1 e alcune scuderie impegnate dell’Endurance.
Pur essendo identificabile con il motorismo sportivo giapponese, senza nulla togliere alle Honda o Nissan con cui aveva già corso in gioventù, le tedesche gli sono rimaste nel cuore... Giudicando la mole di vetture che si tiene a disposizione con il Cavallino sul cofano.