Il sottocosto: forse potrebbe essere questa la soluzione per le elettriche

Il sottocosto: forse potrebbe essere questa la soluzione per le elettriche
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Le elettriche e le plug-in sono inchiodate ai pavimenti delle concessionarie? Forse servono soluzioni draconiane
18 ottobre 2024

Lo dico subito, è una provocazione, ma forse ho trovato il bandolo della matassa delle elettriche, una soluzione che a molti non piacerà, ma potrebbe essere l'unica in tempi brevi. Se è vero, come dicono in molti, che una volta provata l'auto elettrica e tutti i suoi benefici difficilmente si torna indietro, e allora datecele queste auto. Datecele quasi gratis. Sconto immediato per tutti del 30% o più sul listino, i soldi ce li mettano le Case auto, che di guadagni negli anni scorsi ne hanno fatti a palate e possono recriminare quanto vogliono sulle scelte dell'Europa, ma adesso hanno bisogno di venderle, queste auto. Anche rate senza senza interessi, noleggi a 1 euro al giorno, che vedano loro. I bilanci ne soffrono? Ok, ma consideriamo gli enormi stock di auto invendute nei piazzali europei, americani e persino cinesi che costano e rischiano di restare invendute, rapidamente superate dalla tecnologia.

Il problema da affrontare è questo: mettiamo che debba assolutamente cambiare l'auto, non mi spaventa tanto la ricarica o l'autonomia, ma l'elettrica o la plug-in costano troppo. La soluzione: mi compro un'auto tradizionale (nuova o usata poco) e per i prossimi 6 o 7 anni o anche di più, sono a posto. Questo ragionamento lo hanno fatto 851.677 persone in Italia fino a giugno 2024 (se vi chiedete quante sono state le EV vendute nello stesso periodo, ebbene sono 34.700 ), e costoro difficilmente penseranno ad un nuovo acquisto a breve, a meno che i prezzi dei carburanti, le tasse e i divieti non aumentino ad una velocità smodata.

Il valore dell'usato crollerebbe? Vero, ma diciamo che il problema si scarica più su chi ha già comprato (e magari goduto degli incentivi) piuttosto di chi deve vendere; Elon Musk con le Tesla ha ribassato i prezzi con molta disinvoltura più volte e non è certo andato in fallimento, anzi, è il primo al mondo per le EV. Compra e pentiti. E poi con tanto usato elettrico a prezzi bassi forse s'innescherebbe una spirale virtuosa di accesso all'elettrica di seconda mano per chi non può permettersi il nuovo.   

Un simile (folle) piano di sconti avvicinerebbe alla mobilità a batterie migliaia di persone che l'auto elettrica la vorrebbero senz'altro. Qualche studio dice che il 20% di chi ha intenzione di cambiare l'auto vorrebbe una elettrica, quindi molto di più del 4% che lo fa veramente e che riesce ad approfittare di incentivi o ha capacità di spesa più alte della media. Insomma, un generalizzato sottocosto che tutte le settimane fa incassare milioni ai centri commerciali e che, a margine, darebbe anche il via ad un mercato di servizi al cliente che a medio termine potrebbe compensare delle perdite di breve periodo. E poi svuoterebbe i piazzali delle concessionarie, che oggi sembrano rappresentare l'incubo maggiore.

L'idea, che vi prego di commentare qui sotto, non è poi così campata in aria: è di questi giorni la notizia che in Cina il brand Mini ha deciso di scontare due modelli elettrici appena lanciati (Mini Cooper e Mini Aceman) del 30% portando il prezzo d'ingresso a meno di 20.000 euro per una Cooper E Classic. Pochi giorni per approfittarne, proprio come il vero sottocosto.

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