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Come spesso accade, ci sono due notizie: una cattiva, l’altra buona.
La prima, quella meno felice, riguarda il complesso della produzione industriale italiana, che nel 2015 archivia un rialzo dell'1%. Pur celebrando il primo segno positivo dopo quattro anni di recessione, non c’è da stare troppo allegri, visto che nell’ultimo quarto dell’anno le aziende tricolori hanno sofferto un vistoso rallentamento, peraltro condiviso dalla locomotiva Germania e dalla cugina Francia.
Consoliamoci con la buona notizia: a determinare il recupero del 2015 sulle stagioni precedenti sono state soprattutto due voci: tra 2014 e 2015, l'industria dei mezzi di trasporto è cresciuta di oltre il 16 punti%, con la sola produzione di auto schizzata in alto per ben il 42,5% nella media dell'anno, mentre anche i prodotti petroliferi possono vantare un incremento della produzione a doppia cifra.
La generale maggior fiducia che coinvolge il mondo dell’auto è confermata dall’esame degli ordinativi, che confermano il trend di crescita in atto
Anche se di pochissimo, nel 2015 la produzione nazione di autoveicoli ha superato una barriera simbolica: secondo i dati preliminari di ANFIA, si è arrivati a 1.014.000 unità totali, pari in termini percentuali allo spettacolare aumento del 45%.
Un valore che non si toccava dall’ormai lontano 2008, segno di un’inversione di tendenza i cui primi segnali erano emersi nel 2014: «Valutando i singoli comparti – spiega Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA - le autovetture prodotte nel 2015 sono 663.000, ben 262.000 in più rispetto al 2014, cioè il +65% circa. La media delle auto prodotte nell’ultimo decennio è stata di 609.000 unità, con un massimo di 911.000 nel 2007, anno record assoluto di vendite, e un minimo di 388.000 unità nel 2013. I veicoli commerciali e i veicoli industriali prodotti sul territorio nazionale nel 2015 sono stati rispettivamente 317.000, pari al +17%, e 33.700, il 32% in più sul 2014».
Più che raddoppiati i volumi delle auto destinate all’estero, che ormai rappresentano il 58% della produzione domestica; è destinato a finire oltre i nostri confini anche l’84% dei veicoli commerciali e il 64% di quelli industriali, autocarri e autobus. Nel totale, l’export italiano di autoveicoli nel 2015 ha superato i volumi del 2007.
Oltre all’export, la domanda interna ha alimentato la crescita dei volumi produttivi: come abbiamo già avuto modo di commentare, il mercato auto italiano ha registrato un incremento del 16% nel 2015, con 1.575.000 nuove immatricolazioni; quelle di auto di marca nazionale sono state 448.000, con quota del 28,5% ed incremento del 18,3%, con 69.000 vendite in più; il 61% di queste vetture è stato prodotto in Italia, il 35% in più rispetto ai volumi venduti un anno fa.
Grazie ai modelli Jeep Renegade e Fiat 500X prodotti a Melfi, il segmento dei SUV ha raggiunto nel 2015 una quota del 46% della produzione totale di auto, contro il 7,9% del 2014, compensando la produzione domestica dei modelli dei segmenti A, B e C scesa dall’81% del 2014 al 49% del 2015. Il buon andamento dei modelli di produzione domestica, in Italia ed anche nei Paesi UE, ha quindi agito da traino per l’industria automotive nazionale, che nel suo insieme, secondo i dati ISTAT, registra un aumento del 26,9% nel 2015.
La generale maggior fiducia che coinvolge il mondo dell’auto è confermata dall’esame degli ordinativi, che confermano il trend di crescita in atto: per il settore automotive nel suo complesso risultano in aumento del 19,3% a gennaio-novembre 2015, mentre gli ordinativi totali dell’industria, escluso il comparto costruzioni, presentano un incremento tendenziale del 5,5%. Il fatturato del settore automotive cresce del 21,6%, con la componente interna in rialzo del 33,5%, mentre per l’industria in senso stretto, come detto, si registra un aumento di appena l’1%, soprattutto grazie all’export.
«Anche la produzione italiana di parti e accessori per autoveicoli chiude il 2015 con un trend positivo, registrando una crescita del 12% a dicembre e del 10,7% nel 2015 - conclude Giorda - A gennaio-novembre 2015, secondo gli ultimi dati disponibili, gli ordinativi di questo specifico comparto sono cresciuti del 15,7% grazie al significativo incremento degli ordinativi interni, pari al +37,1%. Il fatturato della componentistica, infine, è in crescita del 16,2% a novembre e del 13,4% nei primi undici mesi del 2015».