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Durante il disgelo, i sali antigelo che nel momento del bisogno vengono sparsi nella strade per far si che non accadano incidenti dovuti ad agenti atmosferici come neve e ghiaccio, alla fine del loro funzionamento vanno a spargersi inevitabilmente nei corsi d’acqua , il risultato è che danneggiano la vegetazione, l’ecosistema acquatico, la qualità del suolo e l’acqua potabile.
Secondo una ricerca accurata incentrata principalmente lungo il territorio americano, il 66% dei fiumi ha subito un aumento del pH dovuto alla presenza di sale. Gli scienziati dell'Università di Toledo hanno trovato particolarmente allarmante il numero di fiumi salinizzati, una quota fino a 30 volte più alta dei limiti.
L'alta concentrazione porta alla riduzione della capacità di nuotare di alcuni pesci e il calo nella deposizione delle uova, squilibra il rapporto maschio-femmina nelle rane, uccide lo zooplancton che è la base della catena alimentare acquatica.
Altri problemi derivano dal fattore che Il sale modifica la struttura del terreno, gli ioni sodio e cloro che vengono assorbiti dalla vegetazione creano uno scompenso di assorbimento che è simile al fenomeno della siccità, ovvero foglie brune, che cadono prematuramente, rami seccati, e morte. I prodotti comunemente in commercio contendono cloruro di sodio, cloruro di calcio, cloruro di magnesio e vengono utilizzati in forma solida o liquida.
I ricercatori hanno proposto soluzioni per usare nel modo migliore i prodotti antighiaccio.
Sono già state studiate e predisposte delle alternative definite come ad esempio il residuo della lavorazione della barbabietola è già in uso e si sta dimostrando un ottimo sostituto.
Viene realizzato con scarti di produzione, non richiede ulteriore trattamento, dunque è molto ecologico e costa poco. Inoltre agisce a temperature molto più basse del sale, ovvero fino a 28 gradi sotto zero. La qualità di tale elemento è che fonde il ghiaccio ma impedisce solamente che si formi, dunque va dato prima che arrivi la nevicata.
Xianming Shi, docente della Washington State University, è da tempo impegnato a trovare nuove soluzioni. Una sua ricerca ha valutato numerose possibilità, comprese le foglie di peonia e tarassaco. Ha sperimentato con successo anche l'estratto di uva che farebbe sciogliere il ghiaccio.Un'altra possibilità è il succo di pomodoro e gli scarti d'orzo provenienti dalle distillerie di vodka.
Fare a meno del sale dunque sembra possibile, oltre che necessario.