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Il 28 ottobre, alle 17.14 all’ultimo giro disponibile (la pista chiudeva alle 17.15), l’AMG Project One ha decretato il nuovo record del Nürburgring per le auto stradali. Maro Engel, al volante di questa visionaria auto ha segnato il tempo di 6:35.183 sul circuito lungo (quello che include l’ultima curva). Ha percorso gli oltre 20,832 km ad una media superiore a 196 km/h, battendo il precedente record (molto discusso, vedi oltre) della Porsche GT2 RS Tequipement di 6:43.34, quella con il kit fornito dalla Manthey Racing.
Il grande stupore non è tanto nel tempo segnato dalla AMG One, che sì è incredibile, ma nemmeno sconvolgente: quello che mi lascia stupito e totalmente senza parole è la facilità con cui è stato ottenuto; si vede nettamente nel video come il pilota tedesco stia facendo tutto in sicurezza senza nessuna sbavatura, senza mai forzare come se non stesse tirando al 110%.
La pista era umida e molto sporca e scivolosa; le auto non sono equipaggiate con gomme slick, altrimenti il record non sarebbe stato valido, ma con delle più comuni gomme omologate "stradali" Michelin Cup 2 R. Durante il giro si notano nitidamente le chiazze di pioggia e umidità, soprattutto nella parte più boschiva dell’inferno verde. Maro Engel, inoltre, ha dovuto fare alla fine di quasi tutti i rettilinei il “lift and cost”, pratica diffusa nelle gare di durata e di F1 in cui si rilascia il gas 2/300 metri prima del punto di staccata per risparmiare carburante ma in questo caso per ricaricare tutta la parte ibrida del motore, così da avere più spinta in uscita dalle curve.
Insomma, ci sono stati vari elementi che non hanno di certo reso semplice la realizzazione di questo record secondo molte opinioni, tra cui la mia. Con condizioni meteo e di pista più favorevoli e con qualche accorgimento in più si sarebbe potuto scendere al di sotto del muro dei 6 minuti e 30 secondi forse anche 2-3 secondi sotto. È lo stesso Maro Engel che lo suggerisce con le sue dichiarazioni a record ottenuto: “è stata davvero un’esperienza indimenticabile. Non mi aspettavo che saremmo stati in grado di stabilire un tale tempo sul giro in queste condizioni di pista. In alcune zone cruciali il tracciato non si era ancora asciugato completamente ed era quindi insidioso. È stata una sfida speciale e abbiamo utilizzato la strategia ottimale di sviluppo dei pre-test.”
Inoltre, è proprio l’inferno verde ad essere molto duro per una ibrida: con una pista così lunga bisogna pensare anche a ricaricare le batterie della parte ibrida, questione del tutto esclusa per gli hot lap nei circuiti più corti dove usualmente corre la F1. Questo mostro su ruote è proprio derivato in parte dalla F1 stessa ed è stata in parte progettata dal reparto corse distaccato a Brackley. Monta un motore V6 1.6 turbocompresso, che per architettura e progettazione ricorda non poco quello montato sulle attuali Mercedes di Hamilton e Russell e ha una MGU-H elettrica da 122 cavalli, che ha il compito di ridurre il turbo-lag. In più vi sono altre tre unità ibride chiamate MGU-K, due collegate alle ruote anteriori capaci di raggiungere i 161 CV e una montata al posteriore capace di erogare 163 CV. Se sommate con il motore termico e MGU-H che insieme fanno 574 cavalli, dovremmo avere alla massima potenza 1059 cavalli ad oltre 11.000 giri al minuto. In sei parole: la Mercedes più potente di sempre.
Il telaio è in gran parte di carbonio e gli interni gridano lusso e sportività ovunque e, nonostante la presenza di molti accessori, la bilancia si ferma sotto i 1700 kg, praticamente costa 1588 € al kg, ovvero 2.700.000 € per i pochi fortunati proprietari. La tiratura è stata limitata a 275 unità che sono in consegna dalla fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, ritardi permettendo. I numeri non finiscono qua, sono da capogiro: velocità massima superiore ai 350 km/h, da 0-100 in 2,9 s, lo 0-200 in 7 secondi, non pensavo nemmeno che fosse possibile fare un 0-200 così velocemente su un veicolo dotato di targa, è un’auto insensata, una vera pazzia e per certi versi una F1 a ruote coperte con delle frecce solo per avere l’omologazione stradale. Non vediamo l’ora che Maro Engel la riprenda in mano e faccia un giro in condizioni ottimali così da vedere davvero quanto forte può andare, anche se credo che questa speranza rimarrà tale.
Riguardo al record battuto di Porsche, va ricordato che quello della GT2 RS aveva suscitato molte perplessità, poiché era al limite del regolamento: se si vuol far parte delle categoria delle auto stradali, queste devono esserlo in tutti i loro singoli aspetti e direttamente disponibili in quella stessa configurazione dal concessionario. Si possono fare delle micro regolazioni, ma non stravolgere totalmente l’auto e il tutto viene svolto sotto gli occhi attenti dei tecnici del TUV, che saranno poi essi stessi ad approvare o no i vari record e i tempi. Il record della Porsche fu appunto messo in discussione perché all’inizio venne fatto dalla stessa Manthey Racing con delle aggiunte di appendici aerodinamiche oltre a modifiche non di poco conto per migliorarne il tempo sul giro, tant'è che il tempo di 6:40.33 venne catalogato non all’interno delle auto di serie ma in quelle modificate.
Infine grazie ai rapporti privilegiati tra Porsche e Manthey Racing (Porsche stessa è azionista di maggioranza) i vertici della casa di Stoccarda hanno deciso di mettere a listino ufficiale un pacchetto optional chiamato Tequipement che racchiude molte migliorie di derivazione della Manthey direttamente disponibili sulla GT2 RS. Hanno organizzato un nuovo tentativo che si è concluso con il record per le auto stradali fatto segnare in 6:43.34 dalla Porsche GT2 RS Tequipement nel giugno del 2021 battuto proprio il 28 ottobre dalla casa di Affalterbach.