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Nei prime due mesi del 2015 sono state diciotto le vittime dei pirati della strada. Soltanto pochi giorni fa c'è stato l'episodio di Monza, con il quindicenne ucciso nella carambola innescata da un'auto pirata, mentre domenica notte un ragazzo ventenne è stato travolto e ucciso mentre era alla guida del suo scooter a Pieve di Sacco: il suo corpo è stato rinvenuto in un fossato il mattino dopo.
Quest'oggi è approdata in Senato la discussione del ddl che riguarda il reato di omicidio stradale. Un primo accordo pare sia stato trovato in commissione Giustizia di Palazzo Madama sul testo che introduce il reato, richiesto a gran voce anche dalle manifestazioni di piazza di questi giorni. È stato presentato dal senatore Giuseppe Cucca del PD.
L'omicidio stradale rimarrebbe sempre nel regime dell'atto colposo, ma con un sensibile inasprimento delle pene, mentre slitterà il così detto ergastolo della patente, ovvero la revoca a vita, che in un primo tempo era stato considerato parallelamente: «Lo abbiamo deciso – ha precisato il relatore Giuseppe Cucca - per sveltire l’iter del provvedimento, che è all’esame della commissione Lavori Pubblici, dove si discute la riforma del Codice della Strada».
Già adesso esiste un'aggravante (e anche la revoca della patente nei casi più gravi), ma il giro di vite è importante rispetto all'omicidio colposo semplice. Soprattutto dopo che una sentenza della Corte di Cassazione aveva bocciato la posizione dell'omicidio volontario per coloro i quali erano stati ritenuti responsabili di incidenti a causa di guida fortemente pericolosa o sotto l'effetto di alcol e di sostanze stupefacenti.
Le nuove pene prevedono la reclusione da otto a dodici anni in caso di guida in condizioni alterate da stupefacenti o alcol, e pena da sei a nove anni in caso di fuga dopo l'incidente o di velocità doppia rispetto a quella consentita. In questo modo non si verrebbe quindi a beneficiare della riduzione di pena prevista per i reati punibili fino a cinque anni, dopo la recente mini-riforma della giustizia che l'ha introdotta.
Nel testo unificato è scritto che: “ Chiunque ponendosi alla guida di un autoveicolo o di un motoveicolo o di altro mezzo meccanico in stato di ebbrezza alcoolica o di alterazione psico-fisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope cagiona per colpa la morte di una persona, è punito con la reclusione da 8 a 12 anni”.
Le nuove pene prevedono la reclusione da otto a dodici anni in caso di guida in condizioni alterate da stupefacenti o alcol
La condanna da sei a nove anni riguarda invece chi: “Procedendo ad una velocità pari al doppio di quella consentita causa un incidente mortale”. Pena identica è riservata ai pirati della strada, a chi fugge dopo aver provocato un incidente mortale. Nel caso ci siano più vittime la reclusione potrà arrivare a un massimo di 18 anni.
La pena da sei mesi a due anni è prevista se la causa dell'incidente è l'alta velocità. Inoltre viene introdotta la pena per “lesioni personali stradali”. Quando cioè sempre, sotto l'effetto di sostanze come alcol o droga, oppure in caso di fuga, “siano derivate lesioni personali che abbiano provocato una malattia”.