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Alpine è un nome che affascina alcuni amanti delle vetture sportive, soprattutto francesi e molto poco internazionali. Eppure Renault ci ha investito, ha fatto rivivere il mito con un nuovo modello che ha messo in vendita e in gara. Il momento e il metodo però, non sono stati dei migliori ed economicamente quel piccolo brand, che non è come la Abarth per Fiat ma possiamo anche vedere così, stenta. Stenta tanto che solo il nuovo capo, italiano, del gruppo potrebbe salvarlo.
E già, De Meo che ha fondato dal nulla il marchio Cupra per Seat, che ha tifato per fare rivivere al tempo Abarth in FCA, vuoi che non voglia e possa far vivere Alpine che ha già uno zoccolo duro francese e immagine da sfruttare? Tra il dire e il fare però… C’è di mezzo una fabbrica in difficoltà, un piano economico che non ha reso e retto come doveva, un consiglio a cui render conto e persino lo Stato francese. La A110 è un gioiellino, sotto certi punti di vista, con più varianti ma poche vendite e poca redditività netta.
Prima si deve disbrigare il piano di ristrutturazione, contare il risparmio e valutare come far vivere questo marchio definibile “di nicchia” trovando risorse adeguate. Alpine vivrà nuova vita o si affosserà? Tutti presumono la prima ipotesi, ma con l’effetto pandemia e la transizione tecnologica in corso, servirà attendere il 2021, quando De Meo sarà ben posizionato sulla sua sedia di capo.
La speranza di chi tifa per Alpine è la cosiddetta ambizione sul valore di De Meo, non solo sui volumi. In questo senso, le prime dichiarazioni sono per un focus su quattro marchi per il Gruppo, Alpine, incluso e citato. Per Alpine De Meo, pur senza sbilanciarsi, ha parlato di nicchia specifica e sportiva, molto francese. Ma non per forza ancorata al filone dei vecchi modelli.
Vedremo quindi davvero qualcosa di nuovo, in strada e in pista? Versioni Alpine come le RS di Audi o le AMG di Mercedes.... Oppure unicamente modelli dedicati, pur di stesso pianale? Qualcuno sogna, oltre le Berlinette, un futuro in pista, magari nel Mondiale F1. Possibile, perché Renault da sempre si è spesa nel Motorsport e proprio dal Motorsport potrebbero essere dirottati alcuni uomini dell’azienda per lavorare sul marchio Alpine.
Lo step iniziale, per la F1, è quello di sapere che il gruppo francese aderisce al patto con l’organizzazione e sarà in pista anche nei prossimi anni. Quindi, per chi è addentro alla sala di comando, la percezione netta che a Luca il marchio Alpine piaccia di più che al suo predecessore Carlos, Ghosn… Staremo a vedere