Il nuovo Audi S tronic

Il nuovo Audi S tronic
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7 marce per il massimo piacere di guida
13 luglio 2008

Sette marce che si innestano in modo fulmineo e senza interruzione della trazione: la Audi presenta un nuovo stadio evolutivo nel campo della trasmissione. Il cambio S tronic a sette marce ha prestazioni decisamente esuberanti ed un elevatissimo indice di efficienza. Questo nuovo cambio a doppia frizione, concepito per essere abbinato a motori longitudinali e alla trazione integrale quattro, è adatto per una vasta gamma di modelli sportivi. L’inizio della sua produzione in serie è previsto per il secondo semestre del 2008. Oltre al nuovo S tronic a sette marce la Audi propone nell’ambito della trasmissione numerose altre innovazioni tecnologiche capaci di soddisfare qualsiasi esigenza.

Il cambio S tronic a sette marce rappresenta una nuova importante tappa nella strategia della trasmissione firmata dalla Audi. Il nuovo cambio, interamente realizzato dai progettisti del Marchio, è destinato ai modelli sportivi del segmento medio. Si tratta di un componente high-tech molto dinamico e allo stesso tempo altamente efficiente. La modalità totalmente automatica, in cui il computer effettua autonomamente i cambi di marcia, mette a disposizione i programmi di guida D (Drive) e S (Sport).

Inoltre è possibile eseguire le cambiate, con estrema rapidità, anche manualmente con la leva selettrice o mediante i bilancieri al volante, disponibili come optional. Gli innesti, caratterizzati dal tradizionale comfort Audi, sono sempre accompagnati da una sensazione di grande dinamismo e precisione.

L’S tronic a sette marce è strutturato in due blocchi, in cui due frizioni a lamelle azionano marce differenti. La grande frizione esterna K1 trasmette attraverso un albero la coppia alle ruote dentate delle marce dispari 1ª, 3ª, 5ª e 7ª, poste nella parte posteriore della scatola in alluminio del cambio, ossia verso il centro del veicolo.
Intorno a tale albero ruota un albero cavo collegato alla frizione più piccola K2 che, situata all’interno della prima frizione, aziona a sua volta le ruote dentate della marce pari 2ª, 4ª e 6ª e della retromarcia. Le ruote dentate sono allineate in successione sugli alberi secondari nel seguente ordine: 4ª, 6ª, 2ª, R, 1ª, 3ª, 7ª e 5ª.

I due blocchi del cambio sono sempre attivi, ma solo uno dei due può essere solidale al motore. Quando, per esempio, il conducente accelera in terza, nell’altro blocco del cambio la quarta è già inserita. Il cambio di marcia ha luogo attraverso un rapidissimo intervento simultaneo e alternato delle due frizioni: la K1 apre mentre la K2 chiude. Il passaggio da una marcia a un’altra richiede pochi centesimi di secondo e si realizza, senza interruzione della trazione, in modo talmente fluido e confortevole che quasi non lo si percepisce.

Dall’albero secondario la forza viene trasmessa al differenziale centrale autobloccante della trazione quattro, il quale la smista in due direzioni diverse. Nell’impostazione standard la coppia viene ripartita nel seguente modo: il 60% giunge attraverso l’albero di trasmissione al differenziale del retrotreno e il 40% arriva alla coppia conica del differenziale dell’asse anteriore tramite un albero laterale, anch’esso cavo per motivi di peso. In caso di necessità il differenziale centrale è in grado di trasferire fino all’85% della forza all’asse posteriore o fino al 65% all’asse anteriore.


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