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Torna caldo il tema dell'uscita della famiglia Benetton dal business delle autostrade: non bastassero gli oltre otto miliardi incassati con la cessione di Autostrade allo Stato, per la famiglia trevigiana si annuncia un altro bonus, sotto forma di rimborso per un altro miliardo di euro come compensazione per mancati incassi in epoca di lockdown.
Tutto nasce dai provvedimenti decisi dal Governo per l'emergenza Covid, che prevedono indennizzi concordati per il minor fatturato fino al 20% del mancato incasso; solo che il testo del Governo riporta che il rimborso non può superare i 150.000 euro, mentre a sorpresa il responsabile della Vigilanza per le concessioni autostradali ha dato il via libera per i rimborsi anche per Aspi.
E non certo per 150.000 euro, ma per centinaia di milioni: qualcuno, anzi, si è messo a fare i conti con precisione ed ha scoperto che la somma finale potrà superare abbondantemente la soglia del miliardo.
Ce n'è d'avanzo per chiedere conto al ministro, è evidente: ed in effetti il senatore Lucio Malan, insieme al capogruppo di Fratelli d'Italia Luca Ciriani, hanno presentato una question time al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, chiedendo di fare chiarezza su una vicenda che presenta diversi lati oscuri, non ultimo la ventilata ipotesi che per finanziare il rimborso (sulla cui leicità in molti nutrono dubbi) il Governo potrebbe ricorrere... all'aumento dei pedaggi autostradali!
Sarebbe una vera beffa, ad essere gentili, per tutti gli automobilisti italiani e un modo certo inelegante per ricordare la memoria delle vittime del crollo del Ponte Morandi, vicenda per la quale, per quelle coincidenze che spesso la cronaca regala, proprio in questi giorni è iniziato il processo a carico dei presunti responsabili.