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La Fiat? E’ fuori dal tunnel, per dirla come una famosa canzone, o almeno vede più vicina l’uscita. Difficile, infatti, non essere ottimisti dopo i numeri esibiti in occasione dell’ultimo Consiglio di Amministrazione del Gruppo e relativi ai primi nove mesi del 2005.
Di seguito trovate un’ampia sintesi della documentazione resa pubblica, mentre chi desidera approfondire ulteriormente l’argomento può scaricare la versione integrale del ricco comunicato ufficiale, completo di tabelle e diagrammi.
I numeri
Nel terzo trimestre 2005 è continuato il miglioramento di tutti i business del Gruppo Fiat. I ricavi, influenzati dalla tipica stagionalità negativa del periodo, sono stati di 10,6 miliardi di euro. L’aumento (+2%) rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso è stato ottenuto nonostante il periodo abbia risentito dell’attesa dei nuovi modelli di autovetture (Fiat Grande Punto e Alfa 159).
Il risultato della gestione ordinaria è stato positivo per 232 milioni di euro, rispetto alla perdita di 30 milioni di euro del terzo trimestre 2004. Il miglioramento (+262 milioni di euro) è stato determinato dalla riduzione di 197 milioni di euro delle perdite di Fiat Auto e dal positivo andamento di tutti i Settori industriali. CNH è passata da 112 a 133 milioni di euro (+21 milioni), Iveco da 74 a 102 milioni di euro (+28 milioni), Componenti e Sistemi di produzione da 56 a 77 milioni di euro (+21 milioni).
La significativa riduzione di oltre due terzi della perdita operativa di Fiat Auto (da -282 a - 85 milioni di euro) testimonia che il settore auto è avviato verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti per il 2005, anche in considerazione del supporto ai risultati del quarto trimestre che potrà venire dai nuovi modelli di autovetture commercializzati da settembre.
La liquidità del Gruppo al 30 settembre era di circa 6 miliardi di euro, sostanzialmente uguale a quella di inizio esercizio, dopo il rimborso, nel trimestre, di prestiti obbligazionari per 1,2 miliardi di euro.
Fiat Auto ha inoltre realizzato ricavi per 4,3 miliardi di euro, con un lieve aumento dello 0,6% rispetto al terzo trimestre 2004. Un migliore mix di prodotti e l’effetto cambio positivo derivante dalle vendite in Brasile e in Polonia hanno contrastato efficacemente il calo dei volumi.
Sui risultati commerciali hanno pesato la forte pressione competitiva e l’attesa per il lancio dei nuovi modelli. Il pubblico italiano, infatti, ha potuto vedere da vicino la Grande Punto solo nell’ultima parte di settembre, in occasione del lungo porte aperte che ha richiamato nelle concessionarie Fiat oltre un milione di persone. Nei principali mercati europei la commercializzazione del nuovo modello avviene proprio in questi giorni. Gli ordini raccolti per la Grande Punto dal lancio alla fine di ottobre sono 35.000.
Indebitamento netto
Situazione analoga per Alfa 159 che è in vendita dall’ultima settimana di settembre. Nel mese di novembre, poi, saranno presentati alla stampa internazionale l’Alfa Brera, la Panda Suv e il più grande Fiat Suv Sedici.
Nel trimestre il mercato automobilistico dei Paesi più importanti per Fiat Auto è risultato in crescita in Europa Occidentale (+2,2%), in Italia (+4,8%) e in Brasile (+8%). In forte flessione, invece, in Polonia dove le immatricolazioni si sono ridotte del 12,9%.
La quota di Fiat Auto si è attestata, nel periodo, al 27,7% in Italia (28% per cento del corrispondente periodo dell’anno scorso) e al 6,1% in Europa Occidentale (-0,8 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2004).
Sempre molto positivo l’andamento dei Veicoli Commerciali, che detengono oltre il 10% del mercato europeo e oltre il 40% di quello italiano. Nei primi nove mesi dell’anno la quota è cresciuta, in Italia, dal 41,8% al 42,7%.
Fiat Auto ha realizzato, nel terzo trimestre 2005, un risultato della gestione ordinaria negativo per 85 milioni di euro, riducendo di oltre due terzi la perdita registrata nel terzo trimestre del 2004 (282 milioni di euro). Il miglioramento, ottenuto nonostante il calo dei volumi, dimostra l’efficacia della strategia focalizzata sul conseguimento di maggiori margini, grazie ad un mix di prodotto più favorevole e al maggiore utilizzo dei canali di vendita più remunerativi. Il risultato è stato positivamente influenzato anche dai risparmi realizzati sui costi di struttura e di prodotto e dalla razionalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo.
Maserati e Ferrari
Maserati ha realizzato, nel terzo trimestre, ricavi per 114 milioni di euro, in forte aumento (+37%) rispetto all’analogo periodo del 2004. Il miglioramento si deve
Il risultato della gestione ordinaria di Maserati è stato negativo per 10 milioni di euro contro i –13 milioni del corrispondente periodo 2004. Il miglioramento è derivato dalla crescita dei volumi e da un migliore mix di vendita, che hanno potuto ampiamente compensare anche lo sfavorevole andamento dei cambi.
Ferrari ha registrato ricavi per 302 milioni di euro. Il significativo miglioramento rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso (+18%) è stato determinato dal successo della nuova F430. Nel periodo, infatti, le vendite sono state 1.206 con un incremento del 28% rispetto al terzo trimestre 2004.
Ferrari ha chiuso il trimestre con un risultato della gestione ordinaria positivo per 42 milioni di euro, in aumento di 12 milioni rispetto all’utile dell’analogo periodo del 2004. La crescita è stata influenzata dai maggiori volumi di vendita e dalle efficienze realizzate, che hanno compensato il negativo impatto dei cambi.
Fiat Powertrain Technologies
Fiat Powertrain Technologies, il nuovo settore nel quale confluiranno tutte le attività del Gruppo nel campo dei motori e dei cambi, ha registrato nel trimestre ricavi per 670 milioni di euro. La produzione è stata destinata in parte al Settore Automobili del Gruppo e per 137 milioni di euro a terzi. Il risultato della gestione ordinaria è stato positivo per 9 milioni di euro. Per il 2005, fatturato e risultato della gestione ordinaria riguardano solo motori e cambi per autovetture.
I risultati del Gruppo nei primi nove mesi
Nei primi nove mesi del 2005 il fatturato del Gruppo Fiat è stato di 33,4 miliardi di euro, sostanzialmente allineato a quello del corrispondente periodo dell’anno scorso. Sui ricavi ha pesato la contrazione della domanda registrata nel primo semestre sul mercato automobilistico europeo ed italiano in particolare, oltre che l’attesa per i nuovi modelli.
L’indebitamento netto industriale si è dimezzato da 9,4 a 4,7 miliardi di euro per effetto del rimborso del finanziamento Convertendo (3 miliardi) e dei debiti finanziari connessi con l’operazione Italenergia BIS (1,8 miliardi di euro).
La liquidità del Gruppo al 30 settembre era di circa 6 miliardi di euro, sostanzialmente uguale a quella di inizio esercizio, dopo il rimborso di prestiti obbligazionari per 1,6 miliardi di euro.
Le prospettive per l’anno in corso
Nei primi nove mesi dell’anno il Gruppo Fiat ha migliorato decisamente l’andamento operativo e i risultati dei suoi principali Settori. L’Azienda, dunque, è avviata a raggiungere gli obiettivi fissati.
Nel 2005 l’Azienda ha risolto positivamente le principali questioni finanziarie che erano sul tappeto. Oggi, quindi, con un patrimonio netto superiore a 9 miliardi di euro e un indebitamento netto industriale di meno di 5, può concentrarsi sulla struttura produttiva, su quella commerciale e sui prodotti.
Sempre in vista del rafforzamento del Settore Automobili si è proseguito, inoltre, nella strategia degli accordi mirati con partner di assoluto rilievo. Fiat, infatti, ha firmato in settembre due Memorandum of Understanding, rispettivamente con Ford e con il gruppo indiano Tata Motors Limited per studiare opportunità di collaborazione. I colloqui con Ford mirano a verificare le possibilità di sviluppare insieme due nuove vetture nel segmento delle piccole vetture (la futura Fiat 500 e l’erede della Ford Ka), mentre quelli con Tata riguardano una più ampia cooperazione in campo automobilistico nelle aree sviluppo, produzione, componenti, acquisti e distribuzione di prodotti.
A ottobre, poi, lettera d’intenti con Suzuki Motor Corporation per studiare la fattibilità della costruzione su licenza dei nuovi motori diesel sviluppati da Fiat: i 2.0 JTD Multijet rispondenti alle future norme Euro 5 sulle emissioni. Fiat Powertrain Technologies li produrrà a partire dal 2008 e l’inizio della costruzione in Asia è previsto nel 2010, con volumi intorno alle centomila unità.
Si tratta di ulteriori passi avanti sulla strada già imboccata nel caso dell’alleanza con PSA Peugeot Citroen e Tofas, per sviluppare e produrre congiuntamente un veicolo commerciale leggero, e nel caso della collaborazione con Suzuki per realizzare il SUV che farà il suo debutto in occasione dei Giochi Olimpici.
In questo quadro, gli incoraggianti risultati fin qui ottenuti da Fiat Auto permettono di confermare il target fissato per l’esercizio di una riduzione della perdita operativa a circa l’1,5% del fatturato.
Gli altri settori procedono con i loro piani di miglioramento della redditività e hanno contabilizzato, nel terzo trimestre, oneri di ristrutturazione che riflettono l’accelerazione di queste azioni.
Il Gruppo Fiat, dunque, può essere cautamente ottimista sul futuro e confermare gli obiettivi del 2005.
Imparare dagli errori commessi
L’auspicio, a questo punto, è che il gruppo italiano riesca effettivamente a raggiungere gli obiettivi di vendita e finanziari prefissati, per il bene degli azionisti ma anche dell’occupazione nel nostro Paese, senza trascurare naturalmente l’orgoglio di poter tornare a vantare una forte industria automobilistica nazionale.
Fatta questa doverosa premessa, ci auguriamo che l’attuale gruppo dirigente sappia fare tesoro degli errori commessi negli ultimi anni, proponendo prodotti più accattivanti e di qualità (come è stato fatto con i modelli più recenti) e tornando a essere protagonista in quelle nicchie di mercato che certamente non generano grandi numeri, ma fanno tanta immagine e offrono buoni margini di guadagno. A questo riguardo, i modelli pianificati per i prossimi anni costituiscono una buona base, tuttavia restano alcune lacune, come un SUV Alfa Romeo e Macerati (magari per fare concorrenza da una parte a BMW X3, dall’altra a Porsche Cayenne, Mercedes ML e Audi Q7), così come un’erede della Lybra.