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Hanno un bel da fare Google ed Apple a spiegarci che dopo aver usato i loro Android Auto e CarPlay non potremo più farne a meno. Una ricerca di JD Power intitolata DrIVE (Driver Interactive Vehicle Experience) ha interpellato 4.200 proprietari di vetture di ultima generazione a 90 giorni dall'acquisto ed ha chiesto loro come valutano il loro rapporto con 33 funzionalità tra le più moderne.
Contrariamente alle previsioni, ben il 43% ha dichiarato di non avere mai usato i sistemi di assistenza vocale, il 38% di non essersi mai collegato a Internet attraverso il wi-fi di bordo, il 35% di non aver mai usato i sistemi di parcheggio automatici, il 33% di non aver mai attivato l'head-up display e il 32% le app native che i costruttori installano sui sistemi di infotainment. Sono un mezzo flop, almeno per il momento, anche i sistemi di mirroring come i già citati Google Android Auto ed Apple CarPlay: il 20% degli intervistati ha dichiarato che non li vorrà sulla loro prossima auto.
Perché l'hi-tech ha ancora poco successo
Quali sono le ragioni di questo disinteresse? Per JD Power, innanzitutto i proprietari preferiscono usare i propri smartphone e tablet con cui hanno già familiarità, ma emerge anche un difetto di informazione. A molti acquirenti, infatti, non viene adeguatamente descritto dal venditore il funzionamento di questi dispositivi o addirittura non viene loro affatto riferito della loro presenza.
Molti clienti sono inoltre spaventati dagli alti costi di riparazione in caso di guasto o incidente. Il conto per una botta al paraurti che si ripara con poche centinaia di euro può infatti moltiplicarsi di un bel po' se sono presenti sensori come quelli per il parcheggio.
Piuttosto, gli automobilisti più "hi-tech" si interessano maggiormente a tecnologie che migliorano l'esperienza di guida e la rendono più sicura, come i cruise control adattivi e la segnalazione della presenza di altri veicoli o ostacoli negli angoli ciechi.