Il DTM a Brands Hatch: pronti per il secondo tempo?

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La seconda parte della stagione al via con il leggendario circuito di Brands Hatch, 11 e 12 Agosto. Si tratta di un ritorno importante, con un pilota britannico, Gary Paffett, al comando della classifica, seguito dall’ex-F1 Paul di Resta
7 agosto 2018

Siamo proprio a metà della stagione 2018, mancano esattamente altri cinque round al termine e si preannuncia una gran bella battaglia tra i protagonisti della prestigiosa serie tedesca per la conquista del titolo. Ma la cosa davvero più importante è che dal prossimo weekend potrete seguire il DTM in Italia grazie ad Automoto, che in esclusiva vi proporrà Live sul web l’intero fine settimana di questa nuova battaglia tra i piloti ufficiali di AUDI, BMW e Mercedes-AMG.

Dopo l’appuntamento di metà luglio a Zandvoort, il DTM ritorna a Brands Hatch dopo cinque lunghi anni di assenza e lo fa in grande stile: per la prima volta infatti la serie gareggerà sul leggendario circuito Grand Prix, la versione più lunga e difficile del tracciato britannico, 3,9 km con nove curve mozzafiato tra le foreste che metteranno a dura prova piloti e auto. Dal 2006 al 2013 il DTM ha utilizzato il layout più breve, chiamato Indy, lungo poco più di 1, 9 km ma non c’è paragone. Proprio come il tracciato olandese affrontato prima delle vacanze, anche questo è un po’ “old school”: con le sue curve e saliscendi qualche pilota lo ha paragonato a una sorta di mini Nordschleife; specialmente nella parte alta, nel secondo settore, dove tra gli alberi della foresta si affrontano diverse curve cieche e poi altre molto veloci nella parte finale.

Una delle più famose nel mondo del motorsport è la prima subito dopo la partenza, la “Paddock Hill”: una veloce curva a destra contraddistinta da un dislivello incredibile verso il basso, che sembra di stare sulle montagne russe, e poi risale verso il lento tornantino “Druids”. Ma le immagini delle telecamere spesso non rendono l’idea. Cercate su YouTube un bel giro onboard sul tracciato inglese e capirete di cosa stiamo parlando. Dal punto di vista tecnico richiede molta downforce e, a causa delle diverse curve veloci a destra, tenderà a stressare particolarmente la gomma anteriore sinistra. Quindi ci sarà lavoro extra anche per i tecnici di Hankook, il fornitore di pneumatici del campionato.

La sfida più importante per i team sarà quella di trovare il giusto set-up il più velocemente possibile e, tra i fattori chiave per il successo, la capacità di adattarsi velocemente alle condizioni che cambiano, soprattutto grazie al meteo inglese che, dicono le previsioni, potrebbe portare un po’ di pioggia al sabato.

Il programma del weekend di Brands Hatch è più compatto rispetto agli altri round della stagione: cominceranno a girare sul tracciato solo sabato mattina con i primi due turni di Prove Libere, che saranno più importanti del solito perché la maggior parte dei piloti non ha mai guidato su questa configurazione del circuito. Riflettori puntati, come sempre, sulle due sessioni di Qualifica che determineranno le griglie di partenza delle due gare, una al sabato e l’altra alla domenica, entrambe della durata di 55 minuti più un giro.

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A metà campionato, dopo dieci delle 20 gare in programma, la classifica piloti è più serrata che mai: Gary Paffett, che gioca in casa e qui ha già vinto una volta, è ancora il leader con 148 punti. Il portacolori di Mercedes-AMG, già campione nel 2005, punta al bis e a Zandvoort in un solo fine settimana ha conquistato due pole position, una vittoria e un secondo posto. Lo insegue un altro pilota della stella a tre punte, l’ex F1 Paul Di Resta a quota 121, l’unico che ha raccolto punti in ogni gara della stagione. Il terzo posto è per il primo dei piloti BMW, Timo Glock, con 101 punti. Alle sue spalle c’è un altro della Casa di Monaco, Marco Wittmann (98) seguito a una sola lunghezza da Edoardo Mortara (97), che corre con Mercedes-AMG. Quest’ultima è anche al comando delle altre due classifiche, quella riservata ai Team e quella per i Costruttori. Eppure Ulrich Fritz, il Responsabile del programma DTM della Casa, ci va cauto e frena puntualmente l’ottimismo di chi vede già il campionato deciso a loro favore. Certo che cinque dei loro piloti nella top ten la dicono lunga e la Mercedes-AMG C 63 DTM sembra proprio l’auto da battere.

In BMW sono decisi a cambiare le regole del gioco fin da questo weekend. Anche per molti dei loro piloti sarà una prima volta, ad eccezione del “rookie” Philipp Eng, sempre più a suo agio sulla sua M4 DTM, il migliore a Zandvoort in Gara 2, quarto al traguardo. Il giovane talento austriaco qui ha vinto in Formula 2 nel 2003, poi ha colto un nuovo successo nel 2010 e l’anno scorso ci ha guidato la M6 GT3 nella Blancpain GT Series. Anche Augusto Farfus ha vinto a Brands Hatch: proprio con BMW nel 2009 nel WTCC. Ottimi ricordi anche per Bruno Spengler, che qui vanta due secondi posti nel DTM, nel 2012 and 2013.

Anche AUDI, dopo la prima vittoria dell’anno ottenuta a Zandvoort con il campione in carica René Rast, proverà a contrastare la concorrenza. Nel 2013 la Casa degli Anelli ha vinto con Mike Rockenfeller sul più breve Indy Circuit. Sulla carta sembra un tracciato adatto alle caratteristiche della RS 5 DTM, che il pilota di casa Jamie Green vorrebbe portare per prima al traguardo, qui dove non è mai riuscito a vincere. Il layout lungo è nuovo per tutti e sei i piloti.

Chi riuscirà a mettere il proprio nome nell’Albo d’Oro di Brands Hatch? Questo è un circuito che fa battere il cuore, dove ad ogni curva si respira la grande tradizione del motorsport britannico, dove hanno vinto leggende come Stirling Moss, Jim Clark, James Hunt e Ayrton Senna.

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