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Potremo scambiarci gli auguri di Pasqua con i parenti, portare le uova di cioccolata in dono ai bambini o passare la Pasquetta lontano da casa?
Sì, no, forse: nel primo DPCM del Governo Draghi, in vigore per un mese dal prossimo 6 marzo, rientrano anche le Festività Pasquali.
E non ci sono buone notizie per chi sperava di trascorrerle con parenti ed amici.
Infatti, in conseguenza della nuova accelerazione della diffusione del virus, nelle zone ad alto contagio sono previste ulteriori strette alla mobilità individuale, se non giustificata da specifici motivi di necessità o lavoro.
Ecco le principali norme presenti nel nuovo DPCM, destinate a restare in vigore fino al prossime 6 aprile e ben difficilmente suscettibili di cambiamenti: come sempre, è necessario fare molta attenzione al colore della propria zona di residenza, regione e comune.
In tutta Italia è vietato spostarsi tra regioni, anche se in fascia bianca o gialla: si può uscire dalla propria regione solo per motivi di lavoro, salute e urgenza, portando con sé il modulo di autocertificazione; nelle regioni in zona arancione e rossa è vietato anche uscire dal proprio comune di residenza.
Al contempo, cresce il numero dei Paesi interessati della sperimentazione dei cosiddetti “voli Covid tested”, mentre chi è stato in Brasile nei quattordici giorni precedenti è consentito l'ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.
In zona rossa non sono permesse visite nella case di parenti ed amici nemmeno una sola volta al giorno, come invece possibile a Natale.
È consentito andare nelle seconde case, solo se in regione gialla o arancione e soltanto se per raggiungerle non si deve uscire da una regione arancione scuro o rossa; chi vive in zona arancione scuro non può uscire dal Comune di residenza per andare in una seconda casa; vietato, in ogni caso, invitare amici o parenti che non facciano parte del proprio nucleo familiare.
Per case condivise o in multiproprietà è consentita la presenza di una sola famiglia alla volta; per non incorrere in sanzioni, inoltre, bisogna dimostrare di essere proprietari o affittuari della struttura in data antecedente il 14 gennaio 2021.
Nelle aree gialle, arancioni e rosse è confermata la misura del “coprifuoco” notturno, dalle ore 22 fino alle 5 del mattino, mentre per le zone bianche le ordinanze regionali possono posticipare l’orario del ritorno a casa, come nel caso della Sardegna, prima regione entrare nella zona bianca, che ha spostato alle 23,30 l’orario di inizio del divieto di uscita.
In zona gialla e arancione le attività commerciali sono aperte con orari scaglionati e ingressi contingentati; nelle zone rosse i negozi sono chiusi, tranne quelli dei beni di prima necessità.
Nei weekend e nei giorni festivi e prefestivi i negozi all’interno dei centri commerciali devono restare chiusi ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Nelle zone rosse queste restrizioni sono ancor più stringenti perché possono restare aperti solo alimentari, farmacie e negozi di prodotti agricoli e florovivaistici; per i mercati valgono le stesse regole dei centri commerciali.
Ancora, palestre, piscine e impianti sciistici rimarranno chiusi in tutta Italia, mentre nelle zone rosse non saranno operativi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.
In zona gialla, bar e ristoranti possono restare aperti fino alle 18; oltre tale orario è consentito l’asporto fino al coprifuoco delle 22, e la consegna a domicilio, senza limiti di orario.
In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 solo per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande, comprese le enoteche (ma senza degustazione): si potranno quindi acquistare bevande alcoliche e analcoliche da asporto fino alle 22, ma senza consumo sul posto; dopo le 18 per bar e simili (senza cucina) resta confermato il divieto dell'asporto dopo le 18.
Nelle zone gialle, per i musei si conferma la possibilità di apertura nei giorni infrasettimanali, ad afflusso controllato: dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l'apertura anche il sabato e nei giorni festivi e da quella data, sempre nelle zone gialle, si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento; la capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all'aperto e 200 al chiuso per ogni sala.
Restano ancora vietate tutte le forme di assembramento, anche in zona bianca: feste off limits, stadi e palazzetti sportivi senza pubblico, discoteche chiuse, centri fieristici e congressuali sbarrati.
Infine, nelle zone bianche è prevista la cessazione delle misure restrittive per la zona gialla, ma continuano ad essere valide le misure anti-contagio generali, dall'obbligo di indossare la mascherina e a quello di distanza di sicurezza e i protocolli di settore; anche in zona bianca restano sospesi eventi che comportano assembramenti, come fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi).