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Peter Rawlinson non ha mai avuto problemi a dire quello che pensa. Nel corso degli anni, l’ex CEO di Lucid Motors ha più volte criticato la concorrenza, dichiarando che la maggior parte delle auto elettriche sul mercato sono "francamente nullità", colpevoli di affidarsi a batterie sempre più grandi senza curare l’efficienza. La sua Lucid Air, invece, è stata progettata per essere la più efficiente al mondo, con un’autonomia elevata e consumi minimi, senza sacrificare lusso e prestazioni.
Ma l’eccellenza tecnica non è bastata. Le vendite sono state un disastro: nel 2024, Lucid ha consegnato appena 10.241 unità, una cifra ridicola rispetto ai numeri di Tesla e Porsche, con quest’ultima che ha venduto oltre 160.000 Taycan dal 2019. Il marchio non è riuscito ad imporsi sul mercato, limitando la sua presenza a pochi Paesi selezionati e rimanendo completamente assente in Francia e Cina, due dei mercati più importanti per l’elettrico.
Oltre alla scarsa diffusione, c’è un altro problema: Lucid è un buco nero finanziario. L’azienda ha perso 2,7 miliardi di dollari nel 2024, traducendosi in una perdita media di 260.000 dollari per ogni auto venduta. Un deficit sostenuto finora dagli investimenti del fondo sovrano saudita, ma che mette a rischio il futuro del marchio.
E così, tra numeri impietosi e la necessità di riorganizzare l’azienda, Peter Rawlinson ha dato le dimissioni. Il suo posto verrà preso da una nuova leadership che cercherà di risollevare Lucid con un approccio più concreto e meno arrogante. L'azienda punta ora sul lancio di un SUV più accessibile previsto per il 2026, nella speranza di riuscire finalmente a entrare in un mercato di massa.
Intanto, Rawlinson rimarrà nell’azienda come consulente tecnico con uno stipendio da 120.000 dollari al mese. Un bel paradosso per chi ha sempre voluto dare lezioni all’industria ma non è mai riuscito a trasformare la sua "auto perfetta" in un successo commerciale.