«Il bollo è una tassa illegale, non va pagato». La grande bufala circola in rete

«Il bollo è una tassa illegale, non va pagato». La grande bufala circola in rete
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In rete c'è chi ancora sostiene che il bollo auto in Italia sia una tassa imposta ai cittadini in maniera illegale, tanto che l'Europa ha applicato sanzioni allo stato italiano. Niente di più falso, ecco perché
22 ottobre 2013

Navigando in Internet, è risaputo, non è difficile imbattersi in notizie quanto meno bizzarre. Spesso però, complice la capacità di amplificazione delle news propria dei social network, informazioni errate si diffondono in maniera capillare, diventando in alcuni casi addirittura luoghi comuni poi difficili da estirpare con un corretto modo di fare informazione.

 

È il caso della notizia, tutt'oggi ancora circolante in rete, che invita a non pagare il bollo auto in Italia, perché si tratterebbe di una tassa imposta in maniera totalmente illegale dallo Stato. Secondo questa tesi l'Italia applicherebbe il bollo violando in pieno delle fantomatiche norme europee che stabiliscono la tassazione dei veicoli circolanti nei singoli stati membri dell'Unione, tanto che il governo italiano si ritroverebbe ogni anno a pagare multe salatissime all'Europa. 

Una bufala colossale 

Niente di più falso. Non esistono infatti sanzioni di alcun tipo a carico dell'Italia per una tassazione indebita sui veicoli, anche perché è stato lo stesso governo di Bruxelles, opportunamente interpellato, a sgomberare il campo da dubbi.

 

Il 13 febbraio 2012 è stata presentata un'interrogazione alla Commissione europea in merito alla “tassazione delle autovetture nell’UE e il bollo auto italiano” dove si chiedeva alla Commissione europea di valutare l'eventuale incompatibilità del bollo auto italiano con la legislazione vigente nell'Unione.

bollo auto
Il sistema di controllo del pagamento del bollo auto in Italia è completamente informatizzato ed è quindi impossibile sfuggire all'occhio elettronico

L'Unione Europea fa chiarezza

La risposta dell'Europa non si è fatta di certo attendere. Poco più di un mese dopo, il 20 marzo 2012, la Commissione ha fatto chiarezza una volta per tutte, dichiarando esplicitamente che, fatto salvo il rispetto dei principi generali del diritto dell'Unione, i regimi fiscali nazionali in materia di tassazione delle autovetture sono a discrezione degli Stati membri. Il bollo auto italiano viene ritenuto dagli organismi di controllo europei di competenza delle autorità nazionali e per questo motivo non è da ritenersi contrario al diritto dell'Unione europea.

Bollo auto: il criterio adottato in Italia è corretto?

Ciò non toglie naturalmente che non si possa discutere sui criteri con cui il bollo viene applicato nel nostro Paese e su come vengano spesi i proventi di questa tassa. Oltre al fatto che in alcuni Paesi europei non esiste una tassa di questo genere, occorre aggiungere che in Italia si vengono a creare fortissimi paradossi nelle cifre da versare allo Stato, visto che si assume il criterio della potenza espressa in kW per calcolare l'importo dovuto alle casse pubbliche e non il valore del mezzo. Conseguenza? Una BMW M3 del 2001 paga circa 1.200 euro di bollo all'anno solamente perché dispone di 343 CV, mentre il suo valore sul mercato non va oltre quello di una Fiat Punto nuova.

 

Ricordiamo infine che è praticamente impossibile sfuggire al pagamento del bollo. Oggi infatti il sistema è totalmente informatizzato e quindi ogni ritardo o mancato pagamento viene registraro, individuato e segnalato con la dovuta sanzione all'intestatario del mezzo. 

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