Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Ai cinesi piace la Svezia, ed anche agli arabi non disdegnano di mettersi in affari con i nordici europei: in occasione dell’Autoshow di Shanghai, infatti, Iconiq Motors e W Motors hanno ufficializzato la partnership con la scandinava Nevs per lo sviluppo di nuove tecnologie di produzione di veicoli elettrici.
La collaborazione è finalizzato allo sviluppo di veicoli futuri, utilizzando le competenze dell’azienda svedese per massimizzare le sinergie industriali.
Primo frutto di questo accordo sarà il Seven, MPV 100% elettrico che Iconiq Motors allestirà nell’impianto cinese di Tianjin, con l’obiettivo non nascosto di diventare un riferimento per il segmento premium a zero emissioni non solo nell’ambito del mercato interno, ma di tutto il mondo.
Va interpretata in questo senso la partnership avviata in tale senso dall’azienda cinese con W Motors, atelier di supercar d’altissima gamma, con base a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, che ha in listino pezzi davvero speciali come la Lykan HyperSport, fuoriserie in tutto, ad iniziare dallo stratosferico prezzo superiore ai 3 milioni di euro.
Ebbene, anche W Motors in un futuro prossimo potrebbe orientarsi verso veicoli a propulsione elettrica, senza rinunciare al suo stile forte ed esclusivo.
Sia Iconiq Motors che W Motors, dunque, utilizzeranno la tecnologia di Nevs (National Electric Vehicle Sweden), specializzata nella produzione auto elettriche, fondata nel 2012 e che ha acquistato la Saab Automobile AB e i suoi impianti (pur non potendone utilizzare il marchio per via della mancata autorizzazione da parte di Scania), arrivando a realizzare una versione elettrica della 9-3, che non ha avuto però grande impatto commerciale.
Ora, superata una difficile fase di stallo delle attività, Nevs torna protagonista nel campo della mobilità sostenibile: l’azienda è ora di proprietà di NME Holdings Ltd., registrata nelle Isole Vergini e con base anche ad Hong Kong, con molteplici interessi in territorio cinese.
Insomma, un esempio di globalizzazione spinta: tecnologia svedese, capitali cinesi, petrodollari arabi.
Finito il tempo delle aziende di un solo Paese, gli scenari mondiali impongono che per essere competivi si debba anche essere transnazionali.