Hybrid-gate? No, ma le ibride plug-in consumano 3-4 volte il dichiarato. Ecco perché...

Hybrid-gate? No, ma le ibride plug-in consumano 3-4 volte il dichiarato. Ecco perché...
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Secondo un ente di ricerca tedesco, i consumi reali sarebbero superiori addirittura fino a quattro volte rispetto a quelli dichiarati
30 settembre 2020

Nuvole nere che minacciano tempesta si addensano sulle vetture ibride plug-in, identificate dalla sigla PHEV: uno studio tedesco, infatti, sostiene che i consumi effettivi ed emissioni sarebbero - e non di poco! - molto diversi da quanto dichiarato dalle Case costruttrici.

Una dettagliata analisi condotta dagli istituti tedeschi Fraunhofer ISI e ICCT, resa di dominio pubblico nelle ultime ore, indica come i consumi reali ed i valori di emissioni di CO2 siano molto distanti dai valori riportati in sede di omologazione: per esempio, un ibrido plug-in accreditato di emettere da 50 grammi di CO2 al km, in strada potrebbe arrivare fino a 200! 

Numeri importanti, che hanno già fatto evocare i fantasmi - tra l'altro mai del tutto evaporati - di un'altra vicenda d'analogo sapore, quella del Dieselgate.

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Lo studio, intitolato “Real-world usage of plug-in hybrid electric vehicles - Fuel consumption, electric driving, and CO2 emissions”, e presentato dai due direttori degli istituti di ricerca, ha analizzato il comportamento di diverse vetture PHEV, in azione in Nord America, Cina, Germania, Norvegia e Paesi Bassi.

Un campione rappresentativo di veicoli, superiore alle 100.000 unità ed utilizzati da privati ed aziende, che ha dato un risultato incontrovertibile: i valori reali di consumo di carburante e di emissioni di gas clima-alteranti sono tra il doppio e quattro volte quelli riscontrati coi cicli principali quali il vecchio NEDC o il più recente WLTP.

Tradotto in parole povere, significa che tali vetture - accreditate agli occhi dell’opinione pubblica come virtuose ed attente all’ambiente - sono molto più inquinanti di quanto si potesse pensare.

Ad influire sul clamoroso risultato intervengono diversi fattori: maggiore o minore uniformità d’uso in modalità elettrica, distanza media percorsa in elettrico, stile di guida; ma non c’è dubbio che se confermate queste cifre dovrebbero indurre a riflessioni profonde sulla direzione in cui si sta indirizzando il mercato dell’automobile, anche da parte della Politica.

Davanti a questi numeri, infatti, potrebbe essere addirittura messa in discussione l’intera impalcatura ideologica che ha portato alle misure di sostegno ed incentivazione all’acquisto per i veicoli meno inquinanti.

Che poi si scopre che così poco inquinanti, forse, non sono…

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