I T-Red a Segrate facevano 2.000 multe al giorno

I T-Red a Segrate facevano 2.000 multe al giorno
Pubblicità
Lo hanno rivelato i funzionari della polizia municipale della cittadina lombarda durante il processo per la vicenda dei semafori-trappola. Scoperta dopo 6 anni la grave irregolarità
2 luglio 2013
Si tengono in questi giorni a Milano le battute finali del processo per i famigerati T-Red di Segrate, i semafori dotati di telecamere installati nel 2006 su 5 incroci della strada Cassanese, un’arteria che da Milano porta a Melzo e che registra un traffico quotidiano di 50-60.000 veicoli nelle due direzioni. 
 
A sinistra: Questa è una delle tante foto scattate dalle telecamere "anomale" del semaforo Rovagnasco-via Cassanese. Come si vede la telecamera riprende una linea d'arresto e le successive strisce pedonali, ma la vera linea d'arresto di quel semaforo si trovava 30 metri prima e non veniva inquadrata da nessuna telecamera.
 
Il nostro Enrico De Vita è consulente tecnico di parte civile in questo processo, vale a dire che è stato chiamato a difendere gli automobilisti e i motociclisti multati e che, grazie all’avvocato Francesca Fuso, hanno denunciato alla Procura di Milano numerose ipotesi di reato nella gestione di quei semafori, compresa l’associazione per delinquere.

Colpo di scena il 19 giugno scorso

Secondo quanto ha dichiarato in aula al Tribunale di Milano, Dante Caroppo, ispettore di polizia locale e responsabile della trasformazione delle foto in verbali, “all’epoca in cui vennero installati i T-Red, si compilavano mediamente 400 verbali al giorno per ogni T-Red”. L’ammissione ha di per sé una portata assoluta e decisiva. Infatti, dal momento che gli impianti erano 5, si ricava che ogni giorno quei semafori “catturavano” ben 2.000 automobilisti. 
incrocio cassanese rovagnas(hp)
L'incrocio Rovagnasco - via Cassanese, ripreso verso Milano. Sono visibili due linee d'arresto: una in mezzo all'incrocio, l'altra dove sono ferme e allineate 3 vetture. La freccia rossa indica la posizione irregolare della telecamera
 
Considerando che ogni verbale per infrazione semaforica (articolo 146 CdS) comportava una sanzione di 148 euro (che con le spese di notifica salivano a oltre 165 euro), più la decurtazione di 6 punti sulla patente, si ricava che nel primo mese di funzionamento quei semafori hanno comportato per i pendolari della Cassanese un esborso di: 165 euro  x 2000 veicoli x 30 giorni pari alla gigantesca cifra di 10 milioni di euro. Che è rimasta tale finché fra gli automobilisti non si sparse la notizia della trappola che era stata tesa loro, quando – mesi dopo – iniziarono a pervenire le raccomandate con i verbali. 

4 vetture ogni 100 fotografate

Di fronte a un traffico quotidiano di oltre 50.000 veicoli, multare 2.000 automobilisti al giorno significa che quasi 4 vetture ogni 100 erano fotografate in infrazione. Una percentuale del 4% è decisamente indice di qualche grave anomalia, poiché nel resto d’Italia (dove sono stati istallati impianti per monitorare le infrazioni semaforiche) tale percentuale scende attorno allo 0,1%, cioè una su mille, quindi 40 volte inferiore. 
Ma se consideriamo che il 66% di tutte le infrazioni sono state rilevate da una sola telecamera (quella posta all’incrocio con la frazione di Rovagnasco), si scopre che  quella telecamera riusciva a multare ben il 5% di tutti coloro che transitavano sotto il suo occhio in direzione Melzo. Una accurata indagine statistica sulla percentuale di multati ai vari incroci venne condotta nel 2007 dalla sezione milanese di Federconsumatori, su un campione di quasi 2.000 intervistati e rivela perfino l’età dei multati.

Anziché essere posizionata prima della riga di arresto, all’ingresso dell’incrocio, era sistemata 30 metri dopo, al centro della zona semaforica

Il trucco c'è...e si vede

Il perché di tale anomala percentuale è venuto alla luce nel corso della udienza del 19 giugno, quando sono state mostrate le fotografie – scattate nel 2007, prima del sequestro delle attrezzature – che svelano come e dove era stata istallata la telecamera-vampiro. Anziché essere posizionata prima della riga di arresto, all’ingresso dell’incrocio, era sistemata 30 metri dopo, al centro della zona semaforica. In tal modo non poteva riprendere l’istante di entrata nell’incrocio (come vuole la legge), ma un istante successivo, che ovviamente – per tutti quelli che erano entrati col giallo - non poteva che essere “rosso pieno”, dal momento che per percorrere 30 metri a 50 all’ora si impiegano più di 2 secondi.
 
La norma di omologazione delle attrezzature in grado di rilevare infrazioni semaforiche senza la presenza di agenti è ben precisa: perché venga sanzionata una infrazione bisogna scattare una foto che dimostri l’ingresso nella zona semaforica (cioè il superamento della linea d’arresto) quando è già accesa la luce rossa, da un tempo prefissato di 0,5 secondi. Poi bisogna dimostrare, con una o più immagini, che il veicolo ha proseguito la marcia fino a oltre la metà dell’incrocio, sempre con la lanterna rossa accesa nella stessa fase semaforica.
Piantina incrocio Rovagnasc
A Segrate c'erano due linee d'arresto ma il T-Red ne inquadrava una sola. Impossibile, così, poter risalire all'istante zero

Due linee d'arresto: una era "abusiva"

In quell’incrocio, oltre alla linea d’arresto normale, vale a dire quella prima dell’incrocio, era presente una seconda linea “abusiva”, disegnata al centro dell’incrocio, con l’intento di proteggere le successive strisce pedonali: come se uno, quando svolta a destra col semaforo verde, dovesse poi fermarsi su una seconda prima di attraversare le strisce pedonali. Bene, a Segrate di linee ce n’erano due, ma la telecamera invece di riprendere la prima, riprendeva solo la seconda, impedendo così di poter risalire all’istante “zero”. Le foto fornite dal comando dei vigili, a riprova dell’infrazione, sono pertanto incomplete e insufficienti a documentare l’infrazione, perché riprendono solo veicoli già dentro l’incrocio e dei quali non sono neppure in grado di indicarne la provenienza. 

Sono 300.000 gli automobilisti colpiti

Tornando al calcolo delle somme addebitate in 9 mesi agli utenti della Cassanese, lo stesso ispettore dei vigili di Segrate ha specificato che quando l’11 ottobre 2007 le telecamere vennero sequestrate dalla Procura di Milano, i verbali erano scesi a 73 al giorno, per ciascun T-Red. Ne risulta che la media della Cassanese, durante i 9 mesi, calcolata per difetto, risulta di 1182 verbali al giorno, come dire oltre 300.000 automobilisti colpiti. E, ovviamente, molti lo sono stati più volte.

In termini monetari, moltiplicando per 165 euro il corrispettivo di ciascun verbale si otterrebbe la stupefacente cifra di 50,7 milioni di euro

 
In termini monetari, moltiplicando per 165 euro il corrispettivo di ciascun verbale si otterrebbe la stupefacente cifra di 50,7 milioni di euro. Che per fortuna non sono stati incassati tutti perché, dopo il sequestro, molti utenti si sono astenuti dal pagare. Ciononostante il Comune di Segrate ha dato corso negli ultimi mesi del 2012 alla trasformazione dei verbali non pagati in cartelle esattoriali e in ingiunzioni di pagamento.
 
Di fronte alle quali molti automobilisti, non più in grado di difendersi dopo 6 anni, hanno pagato (e pagare in ritardo comporta il doppio della sanzione). Altri hanno fatto ricorso al Prefetto e al giudice di Pace, ma solo la definizione del processo attualmente in corso potrà dare loro tranquillità. E fare giustizia.
Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Pubblicità