I segreti del Frecciarossa 1000 | Come si guida un treno ad alta velocità da 35 mln € [Video]

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Il Frecciarossa 1000 è il simbolo delle capacità industriali, progettuali e intellettuali di un Paese. È il segno di un'Italia che, quando vuole, riesce a dimostrare ancora oggi al mondo come si fanno le cose per bene. Ma questa volta vi portiamo a bordo da protagonisti. E non da semplici passeggeri. Perché questo era l'unico modo per raccontarvi la sua incredibile storia
29 aprile 2021

Per alcuni è semplicemente un treno come tanti. Sì, forse particolarmente veloce. E piuttosto bello da vedere. Ma, di fatto, rimane pur sempre un agglomerato materico in grado di spostare persone. Da un punto A a un punto B, possibilmente nel minor tempo possibile. Per chi è appassionato di tecnica e per tutti coloro che ancora sanno meravigliarsi dinanzi ai traguardi dell’ingegno umano, però, il Frecciarossa 1000 è qualcosa di più grande. È il simbolo delle capacità industriali, progettuali e intellettuali di un Paese. È il segno di un'Italia che, quando vuole, riesce a dimostrare ancora oggi al mondo come si fanno le cose per bene.

È un formidabile strumento di connessione umana che in tanti ci invidiano. E che, infatti, è stato scelto anche da altri Stati del pianeta. Così ha finito per portare un po' di Tricolore sulle reti ferroviarie di mezzo mondo. Difficile non riconoscerlo a prima vista. Inconfondibile nel suo colore rosso. Impossibile scambiarlo per qualcos’altro, tanto è riconoscibile ed espressivo lo stile impresso dalla raffinata matita della carrozzeria Bertone. Un concetto di mobilità, più che un mezzo speciale. Un universo di mondi e tecnologia così efficace da conficcarsi nell’immaginario collettivo. Tanto che il nome commerciale ha preso il posto di quello volgare.

E così, oggi, è più facile sentirsi dire “vado a Roma con il Frecciarossa”. Piuttosto che “prendo l’alta velocità per andare nella Capitale”. Un po’ come ha fatto Jeep, nel mondo dei fuoristrada, per capirci. Questa è la magia del Frecciarossa 1000. Ma questa volta vi portiamo a bordo da protagonisti. E non da semplici passeggeri. Perché questo era l'unico modo per raccontarvi la sua storia. Un ringraziamento speciale va a tutti i ferrovieri, macchinisti, personale di bordo e di terra delle Ferrovie dello Stato senza cui questo mezzo non potrebbe fare nemmeno mezzo metro.

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