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Nei primi nove mesi del 2018 il costo del greggio importato in Italia è cresciuto del 31,6% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Nei primi nove mesi del 2018 le importazioni sono ammontate a 46,6 milioni di tonnellate (-4,8% vs stesso periodo 2017). Cali per Azerbaijan (-10%) che però si conferma il primo paese fornitore dell’Italia, Iraq, Iran ed Arabia Saudita e Libia. In particolare, a settembre quasi dimezzati i volumi dall’Iran rispetto ad agosto.
Nei primi sette mesi del 2018 le importazioni di prodotti finiti sono ammontate a 9,9 milioni di tonnellate, in calo dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Nei primi sette mesi del 2018 le esportazioni di greggio e prodotti petroliferi sono ammontate a circa 17,5 milioni di tonnellate, in calo del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2017 (diminuiscono gasoli e oli combustibili).
Nei primi nove mesi del 2018 le raffinerie italiane hanno lavorato 54,5 milioni di tonnellate di greggio, e semilavorati, con un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Stando ai dati provvisori, nei primi nove mesi del 2018 i consumi petroliferi sono cresciuti del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Stando ai dati provvisori, nei primi nove mesi del 2018 si è avuto un incremento del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Nei primi otto mesi del 2018 spiccano gli incrementi nelle vendite di carburanti di Olanda (+3,2%) e Spagna (+2,4%). Calo contenuto in Francia (-0,9%) e UK (-1,1%), mentre in Germania il dato è decisamente più negativo (-3,2%).
Ad inizio novembre 2018, l’Italia si conferma il paese con il più elevato carico fiscale sui carburanti: 1,027 €/litro sulla benzina (62%) e 90 cent/litro sul gasolio (57%). Ciò fa sì che i prezzi al consumo siano tra i più elevati a livello europeo.