I clienti mettono in crisi i chatbot dei concessionari

I clienti mettono in crisi i chatbot dei concessionari
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Sempre più acquirenti usano i chatbot per trattare argomenti complessi come assistenza e vendite, trasformando il loro ruolo da semplici strumenti informativi a veri e propri assistenti digitali.
18 marzo 2025

Secondo un’analisi di AutoConverse, negli ultimi 15 mesi l’interazione tra i clienti e i chatbot delle concessionarie ha subito un’importante evoluzione. Le conversazioni sui servizi di assistenza sono passate dal 12,8% al 36,2%, mentre le discussioni relative all’acquisto o alla permuta di un veicolo sono aumentate dal 13,1% al 37,5%. Parallelamente, le richieste di semplici informazioni generiche sono scese dal 69,2% al 21,7%, e le richieste di essere ricontattati da un operatore sono crollate dal 10,2% al 4%.

Questi dati indicano che gli utenti non vedono più i chatbot come meri strumenti di risparmio di tempo, ma li trattano come interlocutori affidabili in grado di fornire risposte precise e pertinenti sulle loro esigenze di acquisto e assistenza.

I chatbot non sono progettati per sostituire il personale di vendita o assistenza, ma piuttosto per prequalificare i clienti e indirizzarli ai reparti competenti con richieste già dettagliate. Secondo Ross Olsen, co-fondatore di AutoConverse, i chatbot hanno smesso di essere utilizzati solo per ottenere informazioni generiche e ora giocano un ruolo più concreto nelle trattative.

Olsen afferma: "I numeri più recenti dimostrano che le persone stanno iniziando a fare sul serio con i chatbot, usando queste interazioni per discutere di acquisti e permute, piuttosto che per cercare semplici contatti o richiedere un’email. Questo si traduce in lead di qualità molto più alta per le concessionarie."

Il report di AutoConverse evidenzia che nel 2025 quasi il 50% delle conversazioni con i chatbot ha generato un lead qualificato, un netto miglioramento rispetto al 33% registrato appena un anno prima.

Un fattore determinante nel successo dei chatbot è la crescente accettazione da parte del pubblico dell’intelligenza artificiale come strumento affidabile di comunicazione. L’evoluzione dei chatbot, sempre più avanzati e "umani" nella loro capacità di rispondere, ha reso gli utenti più disposti a condividere dettagli rilevanti sulle loro esigenze di acquisto e assistenza.

Olsen conclude: "Le persone trattano ormai un chatbot ben progettato come un membro competente dello staff della concessionaria. Questo atteggiamento si sta diffondendo in tutti i settori commerciali, man mano che gli utenti si abituano a interagire con assistenti virtuali nelle loro attività quotidiane."

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