I bus delle squadre di calcio infrangono il Codice (scortati dalla Polizia). Abuso o diritto?

I bus delle squadre di calcio infrangono il Codice (scortati dalla Polizia). Abuso o diritto?
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Abbiamo incontrato un autobus di una nota squadra di calcio che infrangeva il Codice ripetutamente scortato da una pattuglia. Abbiamo chiesto alla Polizia come fosse possibile, ecco cosa ci hanno risposto
10 febbraio 2015

Lo scorso 7 dicembre l'Udinese Calcio strappa una bella vittoria allo stadio San Siro di Milano ai danni dell'Inter, che si vede battuto in casa, davanti ai suoi tifosi. Dopo i consueti festeggiamenti negli spogliatoi, Di Natale e compagni salgono come sempre sull'autobus della squadra per il rientro. L'euforia a bordo doveva aver coinvolto anche l'autista però visto che all'altezza dell'uscita di Castellanza, in direzione Varese, incontriamo il bus che procede di gran carriera a 120 km/h, occupando in maniera continuativa la corsia centrale, anche quando quella più a destra era totalmente libera e per di più con le quattro frecce (hazard) inserite perennemente.

Noi veniamo multati, i bus delle squadre di calcio no. Perché?

Sorpresi da questa guida a dir poco disinvolta decidiamo di sorpassare l'autobus e scopriamo che a fargli da apripista c'è una Fiat Grande Punto della Polizia Stradale con lampeggianti accessi e sirene spente. A questo punto, alcune domande spontanee. Visto che gli autobus sul suolo italiano non possono superare i 100 km/h, perché quello dell'Udinese Calcio può mantenere una velocità di crociera più elevata? Forse che i Club sportivi hanno leggi loro dedicate?

udinese calcio (3)
Il bus dell'Udinese viaggiava con le quattro frecce attive in maniera continuativa e viaggiava oltre il limite di velocità consentito in corsia centrale

 

E ancora: visto che gli automobilisti possono utilizzare, come dice il Codice, il segnale di hazard (quattro frecce) solo in caso di emergenza, tanto che sono previste sanzioni per gli abusi o utilizzi impropri, perché il bus dell'Udinese Calcio lo utilizza in maniera continuativa, per un'intera tratta autostradale? Perché infine i contribuenti devono pagare un servizio di scorta al bus di una squadra di calcio (società privata)? Possiamo accettarlo - sempre fino ad un certo punto - all'interno della città dove si è svolta la partita, o nelle zone limitrofe allo stadio, dove a volte si verificano pericolosi (e assurdi) scontri tra tifoserie. Ma francamente una scorta a Castellanza, a 30 km dallo Stadio San Siro, ci sembra eccessivo e comunque uno sperpero di risorse pubbliche.

 

Alcuni obietteranno che in passato si sono verificati scontri tra le tifoserie e i bus delle squadre negli Autogrill o nelle piazzole di sosta. Ma anche questa ci sembra una eventualità fin troppo facile da scongiurare: basta non fermare i pullman nelle aree di sosta. Infatti, in autostrada, cioè durante la marcia, i bus sono inattaccabili e nessuno si sognerebbe mai di architettare un attacco in corsa, in stile commando, come si verifica ogni tanto nei confronti dei furgoni portavalori.

Perché i contribuenti devono pagare un servizio di scorta al bus di una squadra di calcio (società privata)?

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Ci chiediamo allora perché la pattuglia presente - alle dipendenze o al seguito della squadra - abbia permesso, o magari sollecitato, tante infrazioni, visto che tale stile di guida "coram populo" non fa onore né alla squadra, né alla pattuglia. Quasi inutile sottolineare infine che l'eccesso di velocità, l'hazard sempre acceso e la marcia permanente sulla corsia centrale sono tutte libertà che per un cittadino normale equivalgono a infrazioni belle e buone.

federica deledda
Federica Deledda,  vicequestore della Polizia di Stato a Cremona

Risponde la Polizia

Per chiarire le nostre perplessità abbiamo interpellato la dottoressa Federica Deledda, vicequestore della Polizia di Stato a Cremona, che non ha esitato a rispondere a tutte le nostre domande.

 

«Le pattuglie – ha dichiarato la Deledda - della Polizia di Stato (siano esse della Questura o della Polizia Stradale) non sono mai alle dipendenze o al seguito delle Squadre o delle società calcistiche. Quando un equipaggio della Polizia di Stato viene incaricato di aprire la strada ad un pullman con a bordo una squadra sportiva  - in gergo si dice " staffettare"- espleta un servizio di ordine pubblico previsto da un' ordinanza del Questore della provincia».

«Di norma, questi servizi vengono svolti dal limite di provincia o di competenza autostradale fino al luogo in cui si svolge la competizione sportiva; se la squadra è già in provincia dal giorno precedente, viene invece "prelevata" dalla struttura alberghiera in cui ha alloggiato. La finalità del servizio è quella di evitare che sul tragitto fino allo stadio si possano verificare turbative o incidenti che possano mettere a repentaglio l' incolumità dei giocatori e dello staff ovvero dei tifosi. Proprio perché si tratta di situazioni delicate in cui l' ordine e la sicurezza pubblica rivestono carattere di assoluta precedenza, è possibile che la pattuglia abbia privilegiato questa esigenza e abbia inteso accelerare la marcia per portare il mezzo il più velocemente possibile lontano da eventuali minacce esterne. L' utilizzo della corsia centrale anziché della corsia libera più a destra potrebbe derivare dalla necessità di dare continuità alla marcia evitando eventuali  rallentamenti dovuti ad immissioni di altri utenti dalle aree di servizio o di sosta».

I conducenti dei veicoli adibiti a servizi di polizia qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a lampeggiante blu,  non sono tenuti ad osservare le norme del Codice


«Per quanto concerne l' hazard attivato, credo che l' intenzione fosse quella di segnalare agli altri mezzi una situazione di "allerta" proprio per la particolarità delle condizioni di marcia. Riassumendo: se si volessero contestare  delle violazioni amministrative derivanti dall' inosservanza di norme del Codice della Strada, si potrebbe certamente rispondere che esiste una causa di esclusione della responsabilità come previsto dall' art. 4 della L. 689/81 che recita: "non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell' adempimento di un dovere o nell' esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa". Mi sembra anche corretto precisare che l' esercizio del dovere non rende gli agenti in servizio "legibus soluti": il Codice della Strada  prevede all' art. 177 che i conducenti dei veicoli adibiti a servizi di polizia, nell' espletamento di servizi urgenti d'istituto, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a lampeggiante blu,  non sono tenuti ad osservare le norme del Codice ma precisa che essi debbono comunque attenersi alle regole di comune prudenza e diligenza ( la giurisprudenza in materia, derivante purtroppo da cause relative ad incidenti spesso gravi, è copiosa)».

 

auto blu
I lampeggianti non vanno accesi a sproposito, ma solo ed esclusivamente insieme alla sirena, in caso di emrgenza. Non come fanno alcuni politici (e non solo) quando hanno fretta

In pratica la Polizia ci spiega che:

1) La pattuglia non è al servizio della squadra ma la sua presenza è espressamente richiesta, in casi particolari, dal Questore per esigenze di ordine pubblico
2) In casi di emergenza le Forze dell'Ordine hanno il diritto di non rispettare alla lettera ogni norma del Codice, utilizzando sirene e luci lampeggianti contemporaneamente per segnalare la situazione anomala agli altri utenti della strada

I lampeggianti vanno accesi insieme alla sirena. Non come fanno alcuni politici (e non solo)

Chiarite le esigenze di ordine pubblico e la responsabilità del Questore, rimangono alcuni dubbi, in particolare in merito ad eventuali abusi delle “libertà” concesse agli organi di polizia. Perché la pattuglia che scortava il bus dell'Udinese viaggiava con i lampeggianti accesi e senza la sirena attivata: una via di mezzo non prevista dai regolamenti (lampeggianti e sirena devono sempre essere utilizzati insieme durante la marcia, mentre a vettura ferma rimane valido il lampeggiante). Notiamo spesso questa disinvoltura anche sulle vetture dei politici, il che fa pensare ad una scappatoia per accelerare i tempi e per prevaricare rispetto agli altri utenti della strada più che ad una situazione di reale emergenza o di reale pericolo.


Rimane il fatto che per evitare inutili rischi basterebbe che i bus delle squadre non si fermassero durante il viaggio (in autogrill o piazzole di sosta). In questo modo si potrebbe limitare alquanto l'utilizzo dei servizi di scorta effettuati dalla Polizia e pagati dai contribuenti, almeno durante la marcia autostradale. Le Forze dell'Ordine infatti sarebbero necessarie solo in ambito strettamente urbano, dove si procede a bassa velocità, e nei punti dove si arresta il viaggio (stadio, albergo, ecc.,).

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