Hyundai, Meijer: «Ecco la realtà dell'idrogeno Fuel-Cell»

Hyundai, Meijer: «Ecco la realtà dell'idrogeno Fuel-Cell»
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In occasione della presentazione della nuova Hyundai i30, il Capo della divisione Fuel Cell di Hyundai, Frank Meijer, ci ha parlato dell'avvento della propulsione a celle di combustibile
12 settembre 2016

A Francoforte, oltre a poter vedere in anteprima mondiale la nuova generazione della Hyundai i30, abbiamo avuto anche l'occasione di parlare con Frank Meijer, Capo della divisione Fuel Cell della Casa coreana, riguardo allo sviluppo della tecnologia della propulsione a idrogeno. Ecco cosa ci ha detto:
 

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Qual è al momento l'autonomia dei vostri modelli con propulsione a idrogeno?

Approssimativamente l'autonomia della ix35 Fuel Cell, è di 600 Km, ovviamente a seconda dello stile di guida. In Germania ad esempio, grazie anche alle Autobahn che permettono velocità più alte, si sta intorno ai 450 Km mentre in Norvegia, dove le Leggi sono più restrittive si riesce a stare intorno ai 600 Km. Un esempio rappresentativo è stata un'esperienza che abbiamo fatto quest'estate, guidando da Bergen, in Norvegia, fino a Bolzano dove è presente per ora l'unico distributore in Italia, senza alcun problema, usufruendo solamente dei distributori sparsi in Europa.
 


In Italia?

L'unico distributore in Italia come detto è a Bolzano, ma è una storia a parte, è molto importante non solo perché è in Italia ma anche perché l'IIT (Istituto per le Innovazioni Tecnologiche) di Bolzano ha acquistato 10 Hyundai ix35 Fuel Cell e la sta facendo usare ad aziende della zona. È molto importante anche perché fra i partner dello sviluppo fa parte anche l'A22, l'Autostrada del Brennero. La Polizia Stradale che opera sulla A22 infatti ha in dotazione proprio una ix35 a idrogeno.
 


La A22 fa quindi parte del progetto?

Assolutamente sì, infatti entro la metà del 2018 realizzerà ogni 100 Km una stazione di rifornimento di idrogeno, che risulterà così molto comodo oltre che per gli italiani, anche per chi utilizzerà l'A22 come arteria di accesso dall'Austria, la Germania il resto d'Europa. 

Perché un distributore proprio qui (nel piazzale di Hyundai Motor Europe, ndr)?

È importante per noi avere un distributore di idrogeno così vicino, sia perché noi attualmente abbiamo una flotta aziendale di auto a idrogeno, sia perché avendolo qui, usufruendone e seguendone lo sviluppo abbiamo la possibilità di imparare anche noi dall'esperienza cose che altrimenti rimarrebbero teoriche. Parliamo ad esempio di come si fa il pieno di una macchina a idrogeno, un'operazione in realtà molto semplice che richiede 3/3.5 minuti proprio come un'auto a propulsione tradizional. Possiamo imparare dalla pratica.
 


Di quanto tempo necessiterà questa tecnologia per la diffusione?

È un processo lento. Noi ora puntiamo a svilupparlo il più possibile, ma anche su altre tecnologie nei prossimi mesi realizzeremo cose importanti. Adesso con la commercializzazione della nuova Ioniq realizzeremo qui nel piazzale delle nuove colonnine di ricarica veloce. È importante lo sviluppo delle infrastrutture. Ricordiamo che Hyundai è l'unico produttore, oltre alle alimentazioni tradizionali, a lavorare allo sviluppo di altre quattro piattaforme alternative come l'ibrido, l'ibrido plug-in, l'elettrico e l'idrogeno. In Norvegia, ad esempio, il 30% delle auto nuove hanno una propulsione non tradizionale. Ciò significa che se un costruttore non annovera in gamma questo tipo di auto, viene escluso da quella fetta di mercato.

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