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Vezprem, Ungheria, 11 Agosto 2019. Tre quarti di minuto e quattro pneumatici non troppo nuovi. Questo era, per Orlando Terranova, il presupposto alla vigilia dell’ultima Tappa dell’Hungaria Baja. Cronometro e regolamenti della Coppa del Mondo Baja FIA non consentono di stare tranquilli. Tuttavia è stato così tutti i giorni, dei tre della Hungarian Baja delle Auto. Orlando Terranova, Mini John Cooper Works, e Martin Prokop, Ford Raptor, hanno dato vita a un testa a testa entusiasmante. L’ultimo dei tre giorni comprende anch’esso due Speciali. In quelle condizioni Terranova vince la prima Speciale con un margine insignificante sotto il profilo numerico, appena due secondi, ma senz’altro rassicurante. “Poteva essere peggio!” Non resta dunque che “tenere insieme” il materiale e amministrare durante gli ultimi 89 chilometri dell’ultimo confronto.
Questa volta vince Prokop, ma… la sospirata fine e l’Hungarian Baja sono a favore di Orlando “Orly” Terranova e Bernardo Graue. L’argentino, già vincitore della recente Baja Aragon, e ancora prima dell’Italian Baja di Pordenone, porta così a casa quel risultato che cambia tutto, o quasi. “Orly”, infatti, non solo vince tre gare consecutive dopo aver disertato le prime due del calendario, ma riesce nell’impresa di passare al comando della classifica provvisoria World Cup for Cross-Country Bajas. 90 punti in tre Baja che consentono al simpatico e super veloce argentino di sorpassare Vladimir Vasilyev, il russo già Campione del Mondo nel 2014 che, con una serie di piazzamenti molto regolare, era il leader alla vigilia della Prova ungherese.
A tre Prove dalla fine, le Baja di Polonia, Giordania e Portogallo, quindi, il Campionato è completamente riaperto e, stando al trend inaugurato da Terranova, alla cresciuta competitività di Prokop e alla determinazione di Vasilyev, che potrebbe non aver gradito di non poter festeggiare il 50° compleanno in Ungheria, decisamente avvincente. Della partita anche Michele Cinotto, questa volta con Maurizio Dominella, e Gianmarco Fossà in compagnia di Stefano Cavaciuto, tutti al traguardo della difficile Prova ungherese con un Side by Side Polaris RZR 1000.
Per la Gara della Moto, invece, si era alla data cruciale del Campionato. Dopo Dubai, Portogallo e Spagna, infatti, la Baja Ungheria chiudeva i giochi. Abbastanza logico, quindi, che la Corsa si sia indirizzata su due binari differenti. Da una parte gli aspiranti a un momento di gloria, dall’altra i leader assoluti e di categoria comprensibilmente arroccati in difesa dei rispettivi primati. Presto detto, soddisfazione per entrambe le… tipologie di partecipazione. La Gara della Moto è stata vinta dal polacco Adam Tomicek, Husqvarna Team Orlen e primo successo personale in una Gara di Coppa del Mondo, davanti allo slovacco, e Dakariano, Stefan Svitko e allo Junior dell’Orlen Maciej Giemsa. Come per la Gara delle Auto, anche tra le Moto è stato un confronto a due, in questo caso con… terzo incomodo. Tomicek ha vinto tre Speciali su quatto, la prima era stata cancellata, Svitko quella restante, Giemsa ha concluso al terzo posto tutte le Speciali disputate. Più regolare di cosi!
Fatto ben più importante, alla conclusione della Baja ungherese sono stati finalmente assegnati i Titoli di Coppa del Mondo 2019. Benjamin Melot, solo quarto al traguardo di Vezprem, conquista la sua prima corona iridata alla prima partecipazione completa a un Campionato del Mondo. Il simpatico ex meccanico di Cyril Despres, che abbiamo seguito con particolare attenzione alle due recenti Dakar, stacca definitivamente l’ideale cordone ombelicale con il “maestro” e vola da solo. Il francese tornerà a Dubai, dove adesso risiede e lavora, naturalmente in ambito motociclistico e in atmosfera KTM, da Campione del Mondo.
Lo stesso succederà, con destinazioni diverse, a tre altri Piloti. Pisay Aishwarya, Sherco, ventitreenne ed eclettica Pilota indiana, tornerà a Bengaluru con il Trofeo Femminile di Coppa del Mondo, e Aleksandr Maksimov, Yamaha, in Russia con il Trofeo Mondiale 2019 riservato ai Quad. In qualche modo a noi più vicina è, infine, la conquista del Trofeo di Coppa del Mondo Junior da parte di Tomas De Gavardo con una KTM. Tomas, vent’anni, è infatti il figlio del grandissimo e indimenticabile Carlo De Gavardo, primo sudamericano e primo cileno a portare a termine una Dakar, 1996, a salire sul podio della Dakar, 2001, e a conquistare un Titolo di Campione del Mondo Cross-Country Rally, 2001, e Bajas, 2004/2005. Tomas, che è salito in Moto all’età di 3 anni ed è cresciuto allenandosi con il padre, ne ha anche seguito le orme, iniziando con l’enduro, passando alle Baja e ispirando la sua carriera nei Rally-Raids a quella del leggendario “Condor de Huelquen”.