Milano - Cosa fareste se vi arrivasse una lettera del vostro "io" scritta 100 anni nel futuro? È quello che ci siamo chiesti andando alla presentazione della serie tv Hundred to go in onda su Fox a partire dal prossimo 24 ottobre alle 20:55. La vicenda narrata è presto detta: in un futuro ideale ma non idilliaco - precisamente, nel 2116 - l'umanità è composta unicamente da "doppi", coppie di cloni che condividono ogni attività - dall'ambito lavorativo al contesto quotidiano - in un mondo in cui l'amore sembra essere svanito.
BMW, nell'anno del proprio centenario, fornisce il parco auto alla serie che andrà in onda su Sky, dalle moderne i3 ed i8 del presente, sino ad una versione marciante - grazie alla computer grafica - della Vision Next 100, il concept con cui la casa di Monaco di Baviera si immagina il prossimo secolo di storia dell'automobile. Per cercare di comprendere meglio il coinvolgimento del marchio dell'elica, abbiamo parlato direttamente con Sergio Solero, Presidente BMW.
Come vi immaginate il futuro, in BMW? «Formulare delle idee sulla nostra vita giornaliera e sulla nostra mobilità di domani è un compito impegnativo, ma anche molto interessante. Come cambieranno la società, l’economia, le condizioni di vita e così la nostra mobilità? Quali possibilità ci offriranno le nuove tecnologie? Quale sarà l’impatto della digitalizzazione e dell’interconnessione sulle nostre esigenze nel campo automobilistico? Per fornire una risposta a queste domande insieme al team guidato dal direttore marketing Salvatore Nanni, abbiamo pensato che ci sarebbe piaciuto fare qualcosa di diverso in occasione dei nostri due anniversari - il centenario del Gruppo e i 50 anni di presenza in Italia, ndr. L'incontro con Fox, che è il riferimento assoluto in termini di serie TV, fiction e storytelling, è stato tanto innovativo quanto naturale. Ci siamo trovati subito in sintonia e la storia è nata in modo spontaneo e avvincente.»
Il futuro presentato in Hundred to go non sembra proprio roseo, per il genere umano... «Si tratta pur sempre di una fiction. La tecnologia, almeno per quanto ci riguarda, sarà sempre al servizio degli occupanti del veicolo, a cominciare dalla guida autonoma che presto vedrà la luce.»
