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Nonostante l’interruzione delle trattative per una fusione all’inizio del 2025, Nissan e Honda non hanno smesso di parlarsi. Anzi, secondo quanto emerso al Salone di New York, le due case giapponesi stanno valutando una collaborazione strategica che potrebbe culminare con la co-sviluppo di una piattaforma condivisa per le future GT-R e NSX, i rispettivi modelli di punta in ambito sportivo.
A confermare il dialogo in corso è stato Ponz Pandikuthira, Vicepresidente Senior e Chief Planning Officer di Nissan North America, che ha dichiarato a The Drive come le discussioni con Honda non si siano mai realmente fermate. L’idea sul tavolo è tanto ambiziosa quanto affascinante: creare due sportive ad alte prestazioni basate su un’architettura comune, ma capaci di conservare le peculiarità che le hanno rese iconiche.
“La GT-R deve rimanere una ‘bestia sofisticata’, mentre la NSX dev’essere leggera e precisa, quasi aerospaziale,” ha spiegato Pandikuthira. Il riferimento a progetti già riusciti, come la collaborazione tra Aston Martin e Mercedes, dimostra che secondo Nissan una piattaforma condivisa non implica un appiattimento dell’identità del prodotto finale.
Entrambi i modelli sono ancora nelle fasi iniziali di sviluppo, ma la tabella di marcia è già chiara: la prossima Nissan GT-R potrebbe arrivare entro tre-cinque anni, e per la prima volta adotterebbe un powertrain ibrido o plug-in hybrid, combinando un motore termico turbo con una componente elettrica.
Sul fronte Honda, l’attenzione è rivolta a una nuova sportiva elettrica, che potrebbe non portare il nome NSX, ma rappresentarne lo spirito. Già in passato un dirigente della Casa aveva lasciato intendere che un’erede della NSX è in cantiere, pur escludendo l’uso di batterie allo stato solido in favore di tecnologie più mature.
Anche in assenza di un piano ufficiale per lo sviluppo congiunto, l’apertura di Nissan e Honda a una collaborazione tecnica per vetture di prestigio rappresenta un cambio di paradigma importante nel panorama giapponese. Di fronte alle sfide della transizione elettrica, allearsi per ottimizzare costi e tempi potrebbe rivelarsi cruciale, pur mantenendo le rispettive filosofie ingegneristiche.