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La Honda Civic Type R compie 25 anni e completa nel 2022 la sesta serie: un’auto che per gli appassionati di tecnica e di guida è un punto di riferimento fra le hot hatch di alto livello, sviluppata però con formule e soluzioni (sia meccaniche, sia estetiche) piuttosto diverse dal mainstream europeo.
La Type R vede la luce nel 1997 (la Civic “normale” è molto più vecchia, del 1972) e viene venduta solo in Giappone con la sigla di progetto EK9. L’upgrade prestazionale rispetto alla versione di serie era ottenuto da un 1600 4 cilindri DOHC da 182 CV, una scocca leggera - il peso totale era di 1050 kg - differenziale autobloccante e cambio manuale raccorciato, ovviamente con la sola trazione anteriore, uno schema che rimarrà invariato con gli anni. Per fare un confronto, la Golf GTI Mark 3 all’epoca aveva 150 CV e arriverà a 180 solo nel 1998 con la Mark 4 (edizione speciale del 25°)
Nel 2001, dato l’enorme successo, la Civic Type R arriva in Italia e in Europa con la versione EP3 dal 2001 al 2005 che venne in parte costruita nello stabilimento di Swindon, UK. La cilindrata passa a due litri, il VTEC diventa i-VTEC ma ancora si parla di un motore aspirato, con una potenza specifica di quasi 100 CV/litro (197 CV in totale), che col tempo e le versioni speciali per il Giappone che arriva fino a 212 CV. Già da tempo i preparatori avevano scoperto dove intervenire per aumentare le prestazioni, e il due litri aveva raggiunto prestazioni da capogiro, con il grande vantaggio di un telaio rigido e leggero (migliorato dell’80% rispetto alla versione precedente) che si prestava bene ad accogliere motori pompati.
Nel 2007 arriva la nuova versione, basata sulla ottava generazione della Civic, ma secondo gli appassionati non è il top. Per il Giappone fa la sua comparsa una inguardabile versione sedan a 4 porte (che per fortuna rimane confinata là) mentre in Europa l’unica modifica tecnica di un certo rilievo è la sospensione posteriore semplificata e lo spostamento del serbatoio carburante sotto ai sedili anteriori per guadagnare spazio. La potenza rimane invariata, e le nuove regole sulle emissioni sono anche il canto del cigno per il sistema di alimentazione aspirato. Dal 2011 arriva il turbo.
LA FK2 arriva nel 2015 e si basa sulla nona generazione della Civic, ma con una rivoluzione sotto il cofano e un aspetto totalmente diverso nell’estetica. È una scelta radicale per quanto riguarda le appendici aerodinamiche posteriori, le minigonne e il forntale, fa di tutto per mettersi in mostra. L’arrivo della sovralimentazione porta con sè 310 CV di potenza che ancor oggi rappresentano un valore limite per una trazione tutt'avanti, ma proprio per limitare gli effetti sull’avantreno, la Casa modifica del tutto la sospensione anteriore (sempre con differenziale autobloccante). Lo zero cento scende a 5,7 secondi e e viene rivisto completamente anche l’impianto frenante Brembo. Un paio d’anni e la Civic Type R passa alla versione FK8 con 320 CV, sospensioni attive e un’aerodinamica studiata per guadagnare deportanza; il fondo quasi piatto e la grande ala posteriore non sono lì solo per bellezza.
A fine anno è previsto anche in Europa il debutto della FL5, la nuova generazione a passo allungato che salirà di potenza e ha già detto la sua nei test preliminari a Suzuka dove ha fatto registrare un tempo record. Per il momento la Honda non ha cambiato idea circa la trazione anteriore e il cambio manuale e sicuramente non inserirà aggiornamenti ibridi al 4 cilindri.E vi lasciamo con il nostro test in video della FK8 da 320 CV.
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